"Gli alunni prima di tutto, salvate il Convitto"

Braccio di ferro con il tribunale per l’utilizzo delle aule al piano terra dell’ex Pannaggi: la mobilitazione di genitori, insegnanti e ragazzi.

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di Chiara Sentimenti

Al grido di "Giù le mani dal Convitto", genitori, docenti, educatori e tanti studenti si sono ritrovati ieri nel parcheggio del tribunale per chiedere che la politica ristabilisca le priorità, mettendo al centro il futuro dei ragazzi. La richiesta è quella di garantire agli studenti di poter tornare a settembre a fare lezione in presenza, per questo visti gli spazi stretti di alcune aule dell’ex scuola Pannaggi, sono necessarie anche le quattro aule al piano terra dell’edificio che, Comune e Provincia, hanno concesso al tribunale dove dovranno essere effettuati lavori di bonifica dell’amianto.

"Comprendiamo le esigenze del tribunale, ma in questo momento chiediamo con forza a tutte le istituzioni di prendersi la responsabilità di stabilire che la scuola e i minori sono un bene fondamentale e che, come tali, vanno salvaguardati – ha spiegato Laura Finelli, uno dei portavoce del Comitato cittadini per il Convitto –. Il Convitto non è solo una scuola, ma una comunità di persone che si sostengono a vicenda e che credono che sia fondamentale educare a 360 gradi".

Ad accompagnare la richiesta delle famiglie di dare priorità agli studenti, trovando per il tribunale altri spazi in città, anche diversi esponenti politici del centrodestra, i consiglieri Paolo Renna (Fratelli d’Italia), Riccardo Sacchi (Forza Italia) e Andrea Marchiori (Lega), l’ex assessore Andrea Blarasin e l’ex consigliera Francesca D’Alessandro e i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl. "La prima tutela va data ai ragazzi – commentano Silvano Coppari e Annamaria Foresi della Cisl scuola e Ivan Di Pier della Flc Cgil –, tutto il resto non si può considerare alla stessa importanza sociale che ha una scuola. L’alunno deve essere al centro, per di più questo è l’unico Convitto di tutta la regione, vogliamo continuare a distruggere ciò che di buono c’è in questo territorio?".

A sventolare i loro cartelli colorati anche tanti bambini che chiedevano di poter tornare a scuola in sicurezza. "Lo scopo di questa manifestazione è quello di chiedere alle istituzioni di rappresentare a pieno il loro ruolo – concludono i genitori –. Chiediamo alla reggente (la dirigente Annamaria Marcantonelli, ndr) di continuare a prendersi cura dei suoi studenti, al sindaco di rappresentare con coerenza l’uomo della pubblica amministrazione più vicino ai cittadini, al presidente della Provincia di assicurare agli studenti una scuola accogliente e alla politica in generale (perché non vogliono essere strumentalizzati dalla destra o dalla sinistra, ndr) di permettere ai nostri ragazzi di tornare a vivere la loro scuola".

Dalla prossima settimana, poi, sarà aperto il conto corrente che il comitato ha aperto per sostenere le spese delle nove famiglie i cui figli sono stati esclusi dal Convitto, che hanno fatto ricorso al Tar. Si tratta di bambini che dovranno frequentare la prima elementare e la prima media, che però si sono visti indirizzare in altre scuole dall’Ufficio scolastico regionale che ha tagliato il numero delle classi inizialmente previsto per il Convitto.