"Ha toccato le parti intime alla figlia di sei anni": 30enne finisce sotto processo

Un libero professionista dell’entroterra è accusato di aver molestato la sua bambina. Ma lui nega tutto e assicura che si tratta solo di invenzioni

Un 30enne è sotto processo, accusato di aver molestato la sua bambina di appena 6 anni. Ma lui nega tutto, assicura che si tratta di invenzioni e, per quanto sconvolto e dispiaciuto per la vicenda, è pronto ad affrontare il processo per dimostrare di non aver fatto nulla di male alla piccola.

L’uomo, un libero professionista dell’entroterra, è accusato per quanto sarebbe avvenuto in una occasione, nell’aprile del 2021. Il 30enne aveva avuto una figlia da una donna, ma poi la relazione tra i due si era interrotta, i due vivevano in case diverse e la piccola trascorreva un po’ di tempo con l’uno e un po’ con l’altro dei genitori.

Una sera, la bimba si era fermata a dormire a casa del padre e i due avevano passato la notte nello stesso letto, come capitava di tanto in tanto. In seguito, tornata a casa, la bimba avrebbe riferito ai familiari che il padre le aveva toccato le parti intime, sopra alle mutandine.

Era partita subito la denuncia e la piccola, con tutte le cautele del caso e l’assistenza di uno psicologo, era stata sentita in tribunale con un incidente probatorio per capire cosa fosse successo in casa del genitore.

Per la procura, le sue dichiarazioni avrebbero confermato i sospetti, e così è stato chiesto il processo per il 30enne, accusato di violenza sessuale aggravata.

Ieri sull’episodio si è tenuta l’udienza preliminare, in tribunale a Macerata. Il pubblico ministero Enrico Riccioni ha chiesto la condanna dell’imputato, così come l’avvocato Maurizio Forconi, parte civile per la mamma e anche nell’interesse della bimba. Per l’imputato, gli avvocati Giorgio Di Tomassi e Alessia Pupo hanno invece chiesto il proscioglimento dell’uomo, sottolineando come le parole della bimba fossero state troppo generiche soprattutto sul dove e sul quando sarebbe avvenuto quell’unico caso di abuso, in un contesto che non aveva mai sollevato preoccupazioni o dubbi. Alla fine, il giudice Domenico Potetti ha ritenuto necessario il processo per chiarire i fatti e le eventuali responsabilità: la prima udienza si terrà il 17 aprile. L’imputato si dichiara del tutto innocente e respinge ogni accusa.

Paola Pagnanelli