
"Si sollecita l’immediata individuazione da parte degli enti delle attività che possono lavorare in modalità smart working consentendo almeno al 50% dei dipendenti, magari in turnazioni settimanali, di svolgere le proprie attività dai domicili, potendo così coniugare sicurezza, prevenzione e tutela dell’economia". La richiesta è avanzata da Alessandro Moretti, responsabile territoriale della Cisl Funzione pubblica, in un periodo in cui si registra un considerevole aumento di persone positive al Covid. "L’immediato ritorno allo smart working emergenziale è una misura per evitare pericolosi affollamenti negli uffici comunali". La Cisl auspica questa mossa per evitare il propagarsi del contagio. "Alcuni e poco avveduti amministratori locali non possono più essere sostenuti nelle loro teorie per le quali l’economia non può essere supportata con la pubblica amministrazione in modalità di lavoro smart. Stiamo già vigilando i casi di contagio che hanno cominciato a correre tra i dipendenti pubblici e non esiteremo a denunciare alle autorità, giudiziaria e sanitaria, i casi di inoperosità datoriali nel contribuire ad arginare la pandemia".