
Il Parco Urbs Salvia chiuso per quattro mesi: "Parliamone, va sempre tenuto aperto"
di Lucia Gentili
"Il Comune di Urbisaglia si mette a disposizione per il bene del Parco e chiede di continuare nella sua valorizzazione affinché resti il più fruibile possibile". L’amministrazione, guidata dal sindaco Paolo Francesco Giubileo, spera che oggi, all’incontro con la Direzione regionale musei Marche (nella persona del direttore Luigi Gallo), si trovi una soluzione e venga evitata la chiusura del Parco archeologico di Urbs Salvia – il più grande della regione – fino al prossimo 28 febbraio. O meglio, la proposta della Direzione regionale musei (Drm) è prevederne, dal 30 ottobre al 28 febbraio, la fruizione solo il sabato mattina su prenotazione. Come si ricorderà, in base a un decreto ministeriale del 2021 sotto Franceschini, la gestione del Parco è passata dalla Soprintendenza (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) alla Direzione regionale musei, che ha il compito di valorizzazione e fruizione dei luoghi. Prima di questo passaggio, le visite guidate al Parco archeologico erano organizzate, attraverso una convenzione, dal Comune stesso in collaborazione con la Soprintendenza. Ora però la Drm, ritiene necessaria una riorganizzazione nel sistema di fruizione. "In seguito a un’attenta valutazione – dice Sofia Cingolani, direttrice del Parco –, analizzando i dati delle presenze negli anni 2018-19 e ‘22 (cioè escludendo il periodo della pandemia), abbiamo optato per il male minore. In pratica, alla luce della carenza di personale, è preferibile fare un piccolo sacrificio con questa restrizione in un periodo con meno ingressi (per esempio abbiamo contato in passato una media di quindici ingressi a gennaio e quindici a febbraio). E puntare sulla normale apertura da marzo in poi, in primavera e in estate. Da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare, ma la coperta è corta". Il Comune però continua a sperare che resti tutto com’era. "La questione riguarda tutto il territorio – afferma l’amministrazione –, ancor più se consideriamo i tanti luoghi chiusi a causa del sisma. Finora il Parco è stato fruibile nei giorni festivi tutto l’arco dell’anno e nei feriali su prenotazione. Speriamo che le cose rimangano così. Comprendiamo le motivazioni della Direzione regionale musei. Ma vorremmo evitare che il Parco perda quella vocazione turistica costruita sul territorio nel corso degli anni. I dati dal 2007 a oggi parlano comunque di una presenza costante di visitatori e affezionati. Sono stati fatti investimenti pubblici e privati per la sua valorizzazione. Gruppi, singoli, scolaresche e soprattutto agenzie di viaggi hanno presentato una serie di osservazioni appena saputo della limitazione nella fruizione. Il Parco rappresenta un vero patrimonio per tutto il comprensorio, è un volano economico e turistico"