Incendio alla Rimel, indagato il titolare: il capannone finisce sotto sequestro

Leonori accusato di incendio colposo. Completato lo spegnimento delle fiamme: sopralluogo con i droni Appello di Coldiretti alle istituzioni: "Danni enormi per le aziende agricole, servono risposte in tempi brevi"

Macerata, 11 dicemrbe 2022 - Indagato per incendio colposo il titolare della Rimel, Alberico Leonori. La denuncia è arrivata in seguito al sequestro dello stabilimento a Casette Verdini, come prevede la legge, anche per consentire all’indagato di partecipare alla fase degli accertamenti fin dall’inizio.

L’incendio alla Rimel di Pollenza, ditta che smaltisce rifiuti speciali (foto Calavita)
L’incendio alla Rimel di Pollenza, ditta che smaltisce rifiuti speciali (foto Calavita)

Nella giornata di ieri, i vigili del fuoco hanno completato lo spegnimento dell’incendio che era divampato alle 23 di lunedì. Dopo un primo sopralluogo fatto dall’alto con i droni e all’interno, per una sommaria verifica di quanto fosse rimasto nel capannone della ditta, come disposto dal sostituto procuratore Enrico Riccioni è scattato il sequestro dell’area. In maniera contestuale, come prevede la legge i vigili del fuoco hanno denunciato il legale rappresentante della ditta che recupera e smaltisce piccoli elettrodomestici, Alberico Leonori.

L’accusa per ora è quella di incendio colposo, in attesa di valutare se siano ipotizzabili altri reati in merito allo stoccaggio dei rifiuti e alle condizioni dell’impianto. Nei prossimi giorni, la procura disporrà gli accertamenti tecnici necessari allo scopo di chiarire come e dove sia partito l’incendio, cosa sia andato bruciato e come fossero ammassati i rifiuti nel capannone. Gli accertamenti sono affidati, oltre che ai vigili del fuoco, ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Ancona. Il figlio del titolare, Elia Leonori, responsabile tecnico dell’azienda, è stato sentito come persona informata sui fatti già martedì. Ha spiegato come era partito l’allarme e quali siano state le sue mosse, e a quanto sembra i primi riscontri avrebbero confermato la sua versione.

Intanto la Coldiretti Macerata, rappresentata dal direttore Giordano Nasini e dal presidente Francesco Fucili, ha inviato una missiva alle istituzioni – Prefettura, Arpam, Asur, Provincia, Regione, Comuni di Macerata, Pollenza, Tolentino, Urbisaglia, Colmurano, Corridonia – per chiedere chiarezza e celerità, alla luce dei danni economici che stanno subendo le imprese agricole. "Le aziende sono in difficoltà, vogliamo risposte certe in tempi brevi", è l’appello.

"Il principio della massima prudenza non si discute – affermano i vertici Coldiretti –, ma chiediamo alle autorità sanitarie di velocizzare campionamenti e analisi perché la sospensione precauzionale della raccolta e della commercializzazione degli ortaggi sta mettendo in seria difficoltà gli agricoltori". "I prodotti ortofrutticoli freschi – spiega Fucili – sono facilmente deperibili e non possono essere lasciati in campo; inoltre, una volta raccolti, si possono conservare, con aggravio di costi, solo per pochi giorni. Si sommano i danni indiretti per tutte le aziende (non solo orticole) legate alla perdita di fette di mercato a seguito della disdetta degli ordini, della chiusura dei propri punti vendita nell’area prossima all’incendio. Auspichiamo siano già state messe in atto tutte le azioni necessarie per dare risposte certe il prima possibile. Se l’emergenza dovesse proseguire si metterebbero a rischio la sostenibilità e la sopravvivenza delle imprese coinvolte, oltre all’intero indotto orticolo della media vallata del Chienti". Nasini e Fucili chiedono una più precisa circoscrizione dell’area coinvolta dai provvedimenti restrittivi a seguito dei potenziali rischi. E di essere costantemente aggiornati sull’evoluzione, per un auspicato ritorno alla normalità.