Irruzione con un’ascia in casa dell’ex marito, condannata a un anno

Con un’ascia aveva tentato di fare irruzione in casa dell’ex marito, terrorizzando la compagna dell’uomo. Per questo ieri è stata condannata a un anno di reclusione una maceratese 47enne. Il fatto era successo il primo settembre del 2019. Quella mattina la donna si era presentata a Morrovalle, a casa del coniuge da cui era separata da oltre un anno. A calci aveva sfondato la porta del garage, si era impossessata di un’ascia che era lì e con quella aveva iniziato a colpire la porta chiusa a chiave, che dava accesso all’appartamento. All’interno, c’era solo la nuova compagna di lui, che aveva tentato di calmarla e poi, spaventata, aveva chiamato i carabinieri. Anche la pattuglia aveva fatto fatica a contenere la maceratese, che urlava i classici improperi contro la compagna dell’ex marito. La maceratese era stata denunciata per violazione di domicilio. Nel corso del processo la difesa aveva chiesto per lei una perizia psichiatrica, che era stata affidata al professor Marco Ricci Messori. Il perito aveva concluso dichiarando la 47enne parzialmente capace di intendere e di volere, e soprattutto socialmente pericolosa. Ieri nell’ultima udienza, il pubblico ministero Emanuela Bruno ha chiesto la condanna dell’imputata, così come gli avvocati Leide Polci e Lucrezia Gentili, parti civili per l’ex marito e la nuova compagna. L’imputata, difesa dall’avvocato Mauro Chiariotti, ha voluto fare spontanee dichiarazioni per affermare di aver voluto solo recuperare le sue cose, che l’uomo avrebbe trattenuto senza titolo, rivendicando la correttezza del suo comportamento. Ma il giudice Roberto Evangelisti l’ha ritenuta colpevole, e le ha inflitto la condanna a un anno di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, per via dei precedenti per lesioni e minaccia aggravata. Scontata la condanna, il giudice ha previsto anche un anno di libertà vigilata, per via della pericolosità sociale.

p. p.