GIORGIO GIANNACCINI; LA DONNA
Cronaca

La mostra ’Vulva Gallery’. A Porto Recanati è rissa

Per l’8 marzo visita guidata del Comune per "esplorare il ruolo della donna nella pittura". Insorge il centrodestra: "Vergogna". Il sindaco: "Termine che abbatte tanti tabù".

Per l’8 marzo visita guidata del Comune per "esplorare il ruolo della donna nella pittura". Insorge il centrodestra: "Vergogna". Il sindaco: "Termine che abbatte tanti tabù".

Per l’8 marzo visita guidata del Comune per "esplorare il ruolo della donna nella pittura". Insorge il centrodestra: "Vergogna". Il sindaco: "Termine che abbatte tanti tabù".

di Giorgio Giannaccini

La donna non è solo un organo sessuale. Ironia social e soprattutto feroci accuse politiche su "Vulva Gallery", una mostra d’arte femminile che andrà in scena sabato ma che intanto ha già sollevato - per il suo nome - un grosso polverone in quel di Porto Recanati, una cittadina di 12mila anime sulla costa del Maceratese. L’iniziativa è stata ideata per la festa della donna da parte della civica di centrosinistra che governa di Porto Recanati, con l’intento di dare "un’occasione per esplorare il ruolo della donna nella pittura", in un viaggio sul "ruolo della donna come soggetto e musa artistica". Tuttavia il titolo dell’esposizione ha scatenato - ancora prima dell’apertura - le reazioni dell’opposizione e dei social, tra chi ha ironizzato e chi invece giudica negativamente il riferimento anatomico. La prima a tuonare è stata Rosalba Ubaldi, ex sindaco della città e attuale capogruppo di minoranza con Centrodestra Unito: "Il nostro Comune dovrebbe vergognarsene: una mostra intitolata "Vulva Gallery" per celebrare l’8 marzo. Quel titolo è l’esatto contrario di quello che è la Festa della donna". A lei si sono unite le critiche dell’altra consigliera di Centrodestra Unito, Angelica Sabbatini: "Mi si deve dire perché un’iniziativa patrocinata dal Comune si debba intitolare ’la galleria della vulva’. Scusate se non comprendo la provocazione. Per me è un titolo di cattivo gusto che suggerisce e favorisce un abbinamento mentale - donna/vulva - che con la giornata dell’8 marzo ha davvero poco a che vedere". In un primo momento ha risposto la consigliera di maggioranza alle pari opportunità, Fatou Sall: "Dire vulva nel 2025 non è un offesa antifemminista. Porto Recanati non è pronta per tante cose, siamo ancora al Medioevo". Ma visto che la polemica continua a salire di toni ha deciso di prendere posizione anche il sindaco portorecanatese Andrea Michelini: "Il dibattito pubblico è stato alimentato da giudizi frettolosi basati solo sul titolo di un’iniziativa, senza approfondire i contenuti. Questo atteggiamento impoverisce il confronto e mostra la scarsa consapevolezza storica e sociale di alcuni, specie in politica". "Vulva Gallery - ha aggiunto il primo cittadino - è organizzato da due giovani laureate, Sofia Marchi in conservazione dei beni Culturali, e Irene Prosperi, laureata in canto rinascimentale e barocco nonché laureanda in musicologia al conservatorio Rossini di Pesaro. "Vulva" viene usato per abbattere tabù sulla sessualità e il corpo femminile, in modo ironico, sfidando l’ipocrisia di chi critica mentre accetta espressioni più triviale". A fornire la propria versione sono state pure le due giovani volontarie. "Il termine "vulva" appare nell’enciclopedia anatomica di Timeo nel XIV secolo, ma deriva propriamente dal latino vulva, quindi "matrice" - hanno riferito Marchi e Prosperi -. E’ una parola chiave nell’identità femminile, ne rappresenta la distinzione sessuale e la sua forza simbolica. La visita guidata non vuole incentrarsi sul genitale femminile, ma utilizza semplicemente e in senso provocatorio una figura retorica, la sineddoche, una parte per definire il tutto ed è questa la magia del linguaggio. L’intento con cui è stato pensato il titolo non voleva essere assolutamente sminuente nei confronti della sfera femminile, ma anzi una provocazione diretta a suscitare interesse alle nuove generazioni. Scardiamo e scardiniamoci, l’arte è anche questo!".