
La Piccola Pesca saluta la spiaggia
"Può essere che non ci sarà il modo di ritornare qui, in questa spiaggia, dove sono cresciuto e ho dato tutto me stesso per questo lavoro imparato sin da bambino, grazie a mio padre e alle mie tradizioni. Purtroppo la Piccola Pesca a Porto Recanati chiude i battenti: da metà mese non sarà più in quel tratto di spiaggia. Non chiedetemi il perché non voglio creare malumore tra noi e le istituzioni. Spero solo che questa situazione si rimargini prima possibile, altrimenti sarà finita". Sono le parole che Domenico Bufarini, presidente dell’associazione Piccola Pesca. Dunque gli ultimi pescatori rimasti attivi a Porto Recanati non rinnoveranno la concessione demaniale che da tempo avevano sul lungomare Palestro. Perciò, l’associazione Piccola Pesca rischia di non esser più presente in città. Sui social il post in questione, accompagnato da una foto di Bufarini a bordo del suo peschereccio, ha generato tante reazioni. Ma presto è arrivata la replica del gruppo di maggioranza "Civico Progetto Comune", guidato dal sindaco Andrea Michelini, per dare la sua versione dei fatti. "Lo scorso autunno, alcuni pescatori concessionari dell’area vicino al fosso ‘fiumarella’ - scrive in una nota ‘Civico Progetto Comune’ -, si sono recati dal sindaco Andrea Michelini lamentando l’aumento del canone demaniale (di circa il 25%) e la diminuzione del numero degli associati, quindi hanno asserito di aver subito un incremento insostenibile dei costi di gestione e hanno chiesto che gli fossero ridotti. In alternativa prospettavano una riduzione di spazi in concessione, per poter abbassare il canone. Il sindaco Michelini ha risposto loro che non era possibile concedere riduzioni, in quanto il canone demaniale è stabilito da un decreto legge e la concessione non poteva essere modificata".
Al contempo, si sottolinea pure un altro particolare della vicenda: "Successivamente, i proprietari delle imbarcazioni hanno richiesto un contributo pubblico – riprende ‘Civico Progetto Comune’ –. È stato risposto che un’Amministrazione non può concederli, perché non consentito dalla legge. A questo punto i pescatori hanno pensato bene di formalizzare, con una pec all’ufficio Demanio, la loro rinuncia alla concessione demaniale. La Capitaneria di Porto ha conseguentemente ordinato lo sgombero della zona. I proprietari delle imbarcazioni erano stati avvisati del rischio che avrebbero corso ma nonostante ciò, convinti di voler compiere un gesto di protesta, si sono autocondannati. La vicenda rammarica l’Amministrazione: la voglia di inscenare clamorose azioni di protesta ha avuto conseguenze nocive per gli associati che ora si trovano a dover sgomberare l’area".
Giorgio Giannacini