La Regione si prepara alla seconda ondata "Massima prevenzione e 200 posti letto in più"

Dalla sorveglianza sanitaria al trattamento dei casi: approvato l’aggiornamento del piano pandemico dopo l’escalation del virus. "Vaccino, antivirali e distanziamento per frenare il contagio". Ecco il programma di riorganizzazione delle strutture ospedaliere.

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di Paola Pagnanelli

Da gennaio a luglio, 6.814 persone sono state contagiate dal Coronavirus nelle Marche, e 987 sono morte, di cui il 17 per cento a Macerata e più della metà in provincia di Pesaro. Con l’analisi delle cifre, la previsione di una seconda ondata più aggressiva della prima e la predisposizione di una rete di reparti e posti letto, il 5 agosto la Regione ha aggiornato il piano pandemico sulla base dell’esperienza dei mesi appena passati. "L’obiettivo del piano – si legge nella delibera di giunta – è di rafforzare la preparazione alla pandemia, in modo da identificare e descrivere rapidamente casi di influenza causati da nuovi sottotipi virali o altri agenti biologici, minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità, ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e assicurare il mantenimento dei servizi essenziali. Le azioni chiave sono migliorare la sorveglianza epidemiologica e virologica, misure di prevenzione e controllo dell’infezione, il trattamento e l’assistenza dei casi". Le misure preventive considerate sono il vaccino, gli antivirali, il distanziamento anche chiudendo scuole, luoghi di lavoro e di ritrovo. "Senza interventi, il picco epidemico si raggiunge dopo quattro mesi e l’estinzione in sette mesi, ipotizzando una unica ondata. Ma l’esperienza europea e nazionale dimostra che l’influenza si diffonde in due ondate, che hanno interessato due inverni, col maggiore impatto durante la seconda". Nelle Marche, al 22 luglio si sono registrati 6.814 casi positivi; di questi, 2.768 nella provincia di Pesaro-Urbino (40,6%), 1.883 nella provincia di Ancona (27,6%), 1.158 a Macerata (17%), 474 a Fermo (7%), 294 ad Ascoli (4,3%), e 237 fuori regione (3,5 per cento). Nei reparti di terapia intensiva si è registrato il picco di 169 ricoveri il 31 marzo, nei reparti di terapia semi-intensiva 315 ricoveri il 20 marzo, nei reparti non intensivi 592 ricoveri il 23 marzo e i ricoveri in degenza post critica sono stati 244 il 16 maggio. Nelle Marche, al 22 luglio risultano 987 decessi per Covid, un tasso di 64,96 decessi su 10mila residenti. In provincia di Pesaro ci sono stati 523 decessi (il 53%), ad Ancona 214 (22%), a Macerata 164 decessi (17%), a Fermo 65 (6,6%), ad Ascoli 13 (1,3%). "Percorsi specifici vanno previsti prioritariamente nelle strutture dove si trova un’unità di malattie infettive: Pesaro, Ancona, Fermo". A Pesaro il punto nascite dedicato. "In caso di ulteriore peggioramento, saranno riorganizzati percorsi dedicati a SenigalliaJesi, CamerinoCivitanova e sezione distaccata (ex malattie infettive) a Macerata, San Benedetto e sezione distaccata (ex malattie infettive) ad Ascoli, Inrca di Ancona. In fase di ripresa pandemica, sarà opportuno riattivare anche strutture per i pazienti in fase post-critica: Fossombrone e Galantara, Chiaravalle, Villa Maria a Fermo". È previsto un aumento di 105 posti letto nelle terapie intensive dell’Umberto I e del Salesi di Ancona, a Pesaro, e negli ospedali di Fermo, San Benedetto e Jesi. Altri 107 posti letto in terapia sub-intensiva ad Ancona, Pesaro, Fermo, Senigallia, Jesi, San Benedetto e nell’Inrca.