GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

Lacrime e ricordi per l’addio a Gino Scarabotti

Con un lungo applauso all’uscita del feretro, ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Gino Scarabotti, lo storico commerciante...

Con un lungo applauso all’uscita del feretro, ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Gino Scarabotti, lo storico commerciante...

Con un lungo applauso all’uscita del feretro, ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Gino Scarabotti, lo storico commerciante...

Con un lungo applauso all’uscita del feretro, ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto a Gino Scarabotti, lo storico commerciante portorecanatese di 71 anni scomparso improvvisamente sabato sera a causa di un malore, purtroppo fatale.

Il funerale si è celebrato nella chiesa San Giovanni Battista, piena di amici e anche di diversa gente venuta da fuori città, visto che Scarabotti aveva avuto negozi di scarpe non solo a Porto Recanati, ma anche a Macerata e San Severino. "Gino era un cristiano che andava oltre ai soliti schemi religiosi – ha detto durante l’omelia don Antonio Barbaresi, che ha officiato la messa –. Adesso accompagneremo Gino nelle braccia del Signore. Noi spesso giudichiamo, mentre Dio fa tutto per amare e rompere ogni schema. Gino era conosciuto per il suo lavoro e ce lo ricordiamo ancora quando passeggiava tenendo in braccia la nipotina Vittoria, in una scena davvero commovente e di amore. Gino ha acceso tanti anni fa quella luce – ha aggiunto il sacerdote – e il Signore aprirà quel passaggio. Continueremo a portarlo nel cuore, perché lui sapeva tirarti su da una brutta giornata con una semplice battuta".

Subito dopo, l’uscita della bara per l’ultimo viaggio al cimitero. E sui social sono stati tanti i messaggi di affetto verso Scarabotti. "Per chi passava lungo il corso era quasi impossibile non incrociarlo – ha scritto un amico su Facebook –. Anche perché la sua stazza fisica e la sua presenza non passavano inosservate. I suoi negozi di scarpe hanno solcato un’era a Porto Recanati. Ci siamo fatti belle risate insieme. Il corso senza di te non avrà più la stessa energia". Mentre un altro portorecanatese lo ha ricordato così: "Un amico d’infanzia e lo chiamavamo con affetto Gino “Pindola“. Era molto simpatico. Un amico con il quale spesso scambiavo volentieri due parole e qualche battuta su tutto. Purtroppo ci mancherà. Buon viaggio Gino".

Giorgio Giannaccini