
La case popolari di via Proietti a Tolentino dovranno essere demolite e ricostruite: servono 14,7 milioni di euro
Incontro tra il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e il presidente Erap Marche Saturnino Di Ruscio con i tecnici, ieri mattina, per affrontare la questione delle case popolari di via Proietti. Inagibili dal terremoto dell’ottobre 2016, queste palazzine negli anni – e ancora adesso – sono state scenario di accessi non autorizzati, bivacchi, furti, vandali, sciacalli e piccioni. E gli ex inquilini continuano a chiedersi quali siano i tempi per lo stabile, da abbattere e ricostruire.
A febbraio l’Erap, proprietario dell’immobile, aveva effettuato un sopralluogo insieme con i tecnici comunali; era stato deciso di sigillare ogni accesso ed era iniziato l’intervento. Ma poi era stato stoppato, per permettere a chi non lo aveva ancora fatto (pochi) di portare via le cose all’interno e finire di sgomberare. L’operazione, che in base a quanto riferito dal comitato di quartiere sarebbe dovuta riprendere a maggio, sta per ripartire.
"Entro metà giugno l’Erap provvederà alla pulizia degli spazi – ha spiegato il presidente Di Ruscio –, con la disinfestazione e la chiusura ermetica nei civici 6, 8, 10 e 12, ovviamente nelle aree di sua proprietà. Entro luglio Comune ed Erap Macerata lavoreranno per individuare otto alloggi per le altrettante famiglie che ancora abitano nei civici 2 e 4; la graduatoria del Comune è aperta, dunque tra noi e l’ente troveremo una soluzione per i nuclei rimasti. Questi dovranno uscire perché va abbattuto l’intero complesso. Infatti, nel frattempo, il presidio di Ancona procederà con lo stralcio del progetto per avviare la demolizione, che dovrebbe partire a settembre. Sempre entro luglio, per l’approvazione del piano opere pubbliche, sapremo anche l’esito della richiesta all’Ufficio speciale ricostruzione, per i 5 milioni di euro necessari".
Per i 48 appartamenti danneggiati dal terremoto erano stati previsti 9,6 milioni di euro; i fondi erano stati stanziati nel 2017 ma il progetto era stato presentato nel 2023 e, dai primi 9,6 milioni necessari, si era passati a 14,7 milioni. Gli ulteriori 5,1 milioni da integrare devono essere quindi autorizzati dagli enti preposti. Ci sarebbero già state rassicurazioni dall’Usr e dalla struttura commissariale, ma bisogna aspettare la disponibilità effettiva. "Siamo fiduciosi – conclude Di Ruscio –. Ma, nel caso in cui l’Usr dovesse avere proprio difficoltà a stanziare questa somma, avremmo un piano B, ridimensionando l’intervento e realizzando una parte degli alloggi con diverse ipotesi. L’incontro con il Comune è stato costruttivo".
Lucia Gentili