
Gianluca Montelpare, istruttore dell’unità cinofila della Guardia di finanza: "Al lavoro sono insostituibili"
"I cani sono insostituibili compagni di lavoro". L’istruttore cinofilo antidroga regionale della Guardia di finanza, il luogotenente carica speciale Gianluca Montelpare, responsabile per l’addestramento di tutte le unità cinofile nelle Marche, assicura la presenza dei cani antidroga in tutti i comandi provinciali. L’unità cinofila è composta dal cane e dal suo conduttore; ce ne sono due per ogni provincia (Macerata, Pesaro Urbino, Ascoli e Fermo) tranne quella di Ancona che ne conta sei.
I finanzieri a quattro zampe che operano nel Maceratese sono Edir e Hanima, entrambi di pura razza pastore tedesco e in forza alla compagnia di Civitanova; il primo è nato nel 2015, la seconda nel 2018. Grazie al loro prezioso fiuto, le Fiamme Gialle hanno messo a segno importanti operazioni per la prevenzione e la repressione del traffico di stupefacenti.
Istruttore Montelpare, quali sono le sue funzioni?
"Sono responsabile del mantenimento del livello tecnico e addestrativo delle unità cinofile, do supporto ai comandanti di reparto per il loro impiego ottimale, predispongo i servizi. I controlli nei vari comandi e compagnie sono frequenti; ognuno dispone di box con elevati standard di sicurezza. I nostri cani mangiano due volte al giorno, per evitare di appesantirsi (e per scongiurare il rischio di torsione gastrica, patologia che può colpire i cani di taglia grande)".
Come e dove vengono addestrati i cani?
"La Guardia di finanza è l’unica forza di polizia ad avere un polo per l’allevamento e l’addestramento dei cani da impiegare nelle unità cinofile. Si trova a Castiglione del Lago (Perugia), sulle sponde del lago Trasimeno. Abituiamo i cuccioli a giocare con un manicotto e una pallina; quando questo diventa il loro gioco preferito, più o meno a un anno di vita, inizia il corso antidroga, che dura circa sei mesi. Qui mettiamo i cani a contatto con una pseudo sostanza stupefacente, creata in laboratorio da un chimico, che ha lo stesso odore della droga ma non ha efficacia drogante; questo ovviamente per addestrare il cane in sicurezza. La spugna del manicotto assorbe l’odore e il cane associa l’odore alla presenza del gioco preferito, segnalando quindi la presenza di droga. Alla fine manicotto e pallina vengono dati come premio. Successivamente nascondiamo le pseudo sostanze dentro borse, nelle parti interne ed esterne di auto e mezzi pesanti ecc... Cioè simuliamo i contesti operativi dove potenzialmente un trafficante potrebbe nascondere la droga. Qualche volta chiediamo la collaborazione dei cittadini per fare alcuni esercizi. Addestriamo i cani anche mentre lavoriamo, così cerchiamo di colmare eventuali lacune".
E poi?
"Una volta formati, vengono dislocati in porti, aeroporti, reparti operativi. Il cane pensa al gioco, noi stimoliamo solo questo istinto naturale. Non c’è maltrattamento né sottomissione: siamo grandi amanti degli animali, li accudiamo e vogliamo che stiano in salute".
Come sono Edir e Hanima?
"Molto equilibrati, come tutti i cani della Guardia di finanza e i loro conduttori. La razza del pastore tedesco si presta bene per l’addestramento, anche il Labrador o il pastore belga Malinois. Pure i meticci. Spesso andiamo nei canili a vedere se ci sono cani predisposti al gioco, per adottarli".
Qualche esempio di operazioni in cui hanno avuto un ruolo determinante?
"Qualche anno fa Edir, durante una perquisizione domiciliare (a Montecosaro, ndr), si era posizionato davanti a un garage, sebbene questo non appartenesse alla persona soggetta al controllo. Non mollava. Grazie a lui abbiamo scoperto 33 chili di hashish, a 15 metri di distanza, nascosti in un fusto di ferro. Di recente invece, lungo la costa, Hanima è riuscita a trovare due chili di cocaina in un’auto, occultata con un dispositivo particolarissimo, in doppi fondi. Tutto ciò permette di salvare vite umane. Da sottolineare poi il servizio di informazione nelle scuole di ogni ordine e grado; siamo chiamati da dirigenti scolastici e docenti. I cani quindi sono di ausilio anche alle famiglie".
Si crea un legame affettivo?
"Sì certo, e quando un cane va in pensione, a 10-11 anni, il conduttore ha la priorità per prenderlo con sé".