L’irrigazione non va e il giardino si "spegne"

L’area sopra il supermercato di Villa Teresa si presenta come abbandonata e il verde è sparito da tempo, a tutto danno dei fruitori

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di Asterio Tubaldi

Sono bastati appena pochi anni per cancellare ogni traccia di verde nel "Giardino del Concilio" realizzato sopra un supermercato nel quartiere di Villa Teresa. Oggi, a causa della messa fuori uso, da diverso tempo, dell’impianto automatico di irrigazione, dovuto ad atti vandalici di giovinastri, che lo frequentano nelle ore soprattutto serali, le aree verdi che circondano i giochi per bambini e il campo di bocce sono scomparse per lasciare il posto alla nuda terra dalla quale affiorano i tubi inservibili del sistema di irrigazione. Tutto questo è accaduto perché più che un "Giardino del Concilio" lo spazio di Villa Teresa a Recanati è terra di nessuno con bande di ragazzi che utilizzano questo luogo per far baldoria sino alle ore piccole della notte. A farne le spese sono principalmente gli anziani, che abitano nella vicina casa albergo della Fondazione Ircer, circa una ventina di famiglie, e quelli che frequentano il centro sociale la cui sede si apre proprio a fianco del parco. Il luogo non è nuovo a simili situazioni tanto che nel passato ci sono stati anche blitz dei carabinieri e i residenti si dicono sempre più esasperati.

Il giardino è stato inaugurato sei anni fa, non senza grosse polemiche perché è nato, insieme al supermercato, sulle ceneri di una piccola area verde che si apriva fuori della chiesa di Cristo Redentore. Per scongiurare la sua scomparsa, il 9 luglio del 2014 i parrocchiani organizzarono addirittura una fiaccolata con alla testa il loro parroco, don Rino Ramaccioni, che si disse molto ferito dalle promesse mancate dell’allora sindaco Fiordomo di salvaguardare quell’area verde.

Ma il Comune andò diritto per la sua strada e quel giardino venne raso al suolo per fare posto ad un supermercato sul cui tetto venne realizzato il parco giochi. Un anno dopo il sindaco invitò il vescovo don Nazareno Marconi ad inaugurare il giardino che venne chiamato del Concilio, termine augurale per una ritrovata pace fra amministrazione comunale e i residenti del quartiere. In realtà non ci fu mai vera pace perché la ferita è rimasta sempre. Poi il resto, le scorribande incontrollate di giovinastri e la scarsa manutenzione con relativo abbandono di quell’area, hanno fatto il resto. Si dice che per rimettere in funzione il sistema automatico di irrigazione ci vorrebbero alcune decine di migliaia di euro, soldi che l’amministrazione a quanto pare non ha mai inserito in bilancio.