Massimiliano Biagioli morto falciato da un’auto, ora si indaga per omicidio

Oggi i controlli medici sul 43enne che ha perso la vita mentre attraversava la strada al confine tra Porto Recanati e Potenza Picena

Massimiliano Biagioli, 43 anni

Massimiliano Biagioli, 43 anni

Porto Potenza (Macerata), 5 agosto 2021 - Verrà effettuata stamattina, all’obitorio di Macerata, l’ispezione cadaverica sulla salma di Massimiliano Biagioli, il 43enne anconetano investito mortalmente martedì notte da una Seat Ibiza, mentre attraversava a piedi la strada statale per andare a trovare un amico in vacanza al camping Regina, nel confine tra Porto Recanati e Porto Potenza. Dopodiché il medico legale Roberto Scendoni e la Procura di Macerata decideranno se svolgere ulteriori accertamenti sul corpo o restituire la salma alla famiglia. Intanto il conducente della Seat, un 36enne di Porto Potenza, è stato indagato dalla Polstrada di Camerino per omicidio stradale. Dagli accertamenti degli agenti, il 36enne è risultato negativo all’alcoltest, e adesso si aspettano solo i risultati delle analisi antidroga. Nel frattempo l’avvocato Giovanna Maria Buriani, che difende il 36enne, fa sapere "che si è deciso di nominare un tecnico di parte che domani (oggi, ndr) prenderà parte all’ispezione cadaverica, insieme al medico legale. Il mio cliente è stato sottoposto agli esami e non era in stato di alterazione psicofisica. Comunque, è davvero affranto e distrutto per quanto successo, non se ne dà pace. Purtroppo è stata una triste fatalità. Ho fatto anche richiesta per effettuare gli esami clinici sul corpo del 43enne, perché capire se fosse in stato di alterazione. La vicenda è strana, perché è avvenuta in una strada buia e di notte, e voglio tutelare il mio cliente e togliere ogni dubbio su quanto è successo. E’ giovane e ha un figlio, spero che ritrovi serenità". E’ invece inconsolabile l’amico di Massimiliano Biagioli, appena due anni più grande di lui, che si sarebbe dovuto incontrare con lui quella sera al camping Regina. "Eravamo amici dai tempi delle scuole medie, insomma da più di trent’anni – dice tra le lacrime il 45enne –. L’estate scorsa era venuto diverse volte a trovarmi al camping, invece questa stagione mai. Ma martedì pomeriggio mi ha detto al telefono che sarebbe passato in serata. Poi, alle 21.34, mi ha chiamato, perché aveva appena parcheggiato l’auto di fronte al campeggio e doveva attraversare la strada. Due minuti dopo qualcuno nel camping mi ha detto che c’era stato un investimento, ho richiamato Massimiliano sperando che non si trattasse di lui, ma nessuna risposta. Subito sono andato là davanti, e ho visto quello che non avrei mai voluto vedere in vita mia. Lui era una persona buona, tranquilla e compagno da giovani di tante partite di calcio, tifosissimo dell’Ancona Calcio. Non avrei mai immaginato che una serata tra amici si trasformasse in una tragedia".