Macerata, morti in casa: l’allarme caduto nel vuoto, poi la tragedia

La famiglia trovata senza vita: c’era stata una segnalazione ai servizi sociali. L’assessore: "Voglio capire cosa non ha funzionato"

Borgo Santa Croce: la famiglia trovata morta in casa. Le indagini

Borgo Santa Croce: la famiglia trovata morta in casa. Le indagini

Macerata, 8 settembre 2021 -  Era stato segnalato ai servizi sociali il disagio della famiglia Canullo, ma l’allarme era caduto nel vuoto. Ora il Comune tenterà di chiarire con una indagine interna cosa sia successo, dopo il ritrovamento dei tre corpi a distanza di mesi dalla morte. Il caso della famiglia maceratese – il padre 80enne Eros Canullo, la moglie 75enne Angela Maria Moretti e il figlio 54enne Alessandro – è stato un choc "dal punto di vista umano, ma anche istituzionale – ammette l’assessore ai servizi sociali Francesca D’Alessandro –. Il 28 maggio una persona venne da me, e mi riferì della situazione delicata in cui si trovava questa famiglia, con il padre anziano, la madre a letto in seguito a un ictus e il figlio disabile dopo l’investimento subito anni fa. Io lo indirizzai allo sportello dedicato a questo tipo di problemi – continua l’assessore – , e lui spiegò la situazione. So che gli assistenti sociali si erano incaricati di contattare i parenti, ma poi non c’è stato più nulla. Ora dobbiamo capire cosa sia successo. È drammatico e incredibile che in una città di 42mila abitanti come Macerata sia sfuggita la scomparsa di tre persone". La famiglia era anche conosciuta: il padre era stato un imprenditore, la madre era logopedista all’Anffas e il figlio Alessandro, ex scout e musicista, aveva moltissimi amici. Eppure tutti e tre sono stati inghiottiti nel buio fino a quando una parente da Milano, non sentendoli più, ha dato l’allarme. Vigili del fuoco, 118 e polizia si sono presentati alla loro villa, scoprendo i tre corpi morti ormai da mesi. Nell’appartamento, era impossibile entrare senza i respiratori.

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Un primo allarme era arrivato ad agosto. Un’agenzia immobiliare era stata incaricata di vendere la villa, ma non riuscendo più a contattare i proprietari il mediatore aveva chiesto aiuto alla polizia locale. Gli agenti avevano contattato i carabinieri, che il 5 agosto avevano fatto un sopralluogo. In casa non aveva risposto nessuno, e dal ristorante lì vicino i militari avevano saputo che probabilmente i Canullo erano al mare, come ogni estate. Non c’erano stati sospetti. Per capire cosa sia successo, il sostituto procuratore Stefania Ciccioli ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia: il professor Rino Froldi, tossicologo forense, e il medico legale Roberto Scendoni esamineranno i corpi questa mattina.

I resti sono già in decomposizione, ma l’analisi dei tessuti può ancora consentire di recuperare tracce di monossido di carbonio o farmaci. L’intossicazione da monossido comunque sembra da escludere: "La caldaia era all’esterno e tutti gli impianti erano in regola, funzionavano e non erano manomessi" ha spiegato il funzionario dei vigili del fuoco Carlo Iammarino dopo il sopralluogo. Gli agenti della Squadra mobile, che hanno messo i sigilli alla villa, stanno ricostruendo la vicenda anche con la documentazione medica ritrovata nella casa.