
Muore a 30 anni in ospedale e i genitori chiedono che sia effettuata l’autopsia. Tragedia venerdì pomeriggio, quando si sono aggravate le condizioni di Sebastiano Cestola, giovane civitanovese residente a Fontespina, nel rione IV Marine. Fatali le complicazioni, che hanno fatto precipitare il quadro clinico (in parte compromesso) del ragazzo, ricoverato all’ospedale di Civitanova Alta. L’insorgere di complicazioni ha fatto prendere ai medici la decisione di portarlo in sala operatoria, ma l’intervento chirurgico non è riuscito a salvare il ragazzo, che da tempo soffriva di gravi problemi di salute. Conosciuti i genitori a Fontespina. La mamma Ketty gestisce un’azienda di famiglia, la lavanderia Ave di via Molise; il babbo Nicola è titolare di un’attività di commercio ambulante di prodotti ittici. Venerdì pomeriggio, la corsa di entrambi, disperati, in ospedale, straziati per la perdita di un figlio che è sempre inaccettabile e alla quale non si è mai preparati nemmeno quando l’evoluzione della malattia lascia poche speranze. L’attività di Sebastiano sul profilo Facebook negli ultimi mesi è segnata da post velati di tristezza, come quello in cui scrive: "Ho guardato nell’abisso di un mattino senza alba, senza avere un punto fisso o qualcuno che ti salva. La mia vita in una frase", e si definisce poi "senza speranza", mentre a una amica che cerca di consolarlo scrive: "Per fortuna che ci sono i genitori che provano a salvarmi. Senza di loro non so cosa farei". La notizia della morte ha cominciato a circolare ieri in città, anche negli ambienti del porto, dove il babbo è conosciuto, ed è stata accompagnata da un sincero cordoglio. Dolore anche da parte di don Massimo Fenni, ex parroco della chiesa del quartiere, San Carlo Borromeo. "Conosco la famiglia, sono veramente dispiaciuto per l’enorme tragedia". Il funerale non è stato ancora fissato. Bisognerà aspettare l’esito dell’autopsia, che sarà dunque effettuata all’obitorio dell’ospedale di Civitanova, dove è stata trasferita la salma del ragazzo.
Lorena Cellini