Muore nella casa di riposo. Tre dipendenti a processo

La vittima è un’anziana di 84 anni che spostandosi con la sedia a rotelle era caduta dalle scale. Le imputate respingono le accuse: in aula a maggio.

Muore nella casa di riposo. Tre dipendenti a processo

Muore nella casa di riposo. Tre dipendenti a processo

Tre dipendenti della casa di riposo di Penna San Giovanni saranno processate, per la morte di una anziana ospite. Ma il giudice ha inviato anche gli atti alla procura, per valutare la posizione dei responsabili della struttura in merito a come questa era gestita e organizzata. Si è chiusa così ieri l’udienza preliminare su un episodio avvenuto il 7 dicembre 2020. Una 84enne di Montegiorgio, Bruna Ercoli, affetta da demenza senile, spostandosi con la sedia a rotelle era caduta per le scale della casa di riposo, riportando lesioni alla testa e numerose fratture. Dopo un paio di mesi all’ospedale di Macerata, fu trasferita alla clinica Marchetti e infine al presidio di Montegiorgio dove, il 27 maggio 2021, era morta per una grave insufficienza cardiaca. Tre dipendenti, l’operatrice socio sanitaria Dorota Elzbieta Dobroc di Penna San Giovanni, l’infermiera Moira Zampetti di San Ginesio e l’operatrice socio assistenziale Khadija Lazar di Penna San Giovanni, erano state accusate di omicidio colposo. Le tre indagate, difese dalle avvocatesse Roberta Ippoliti, Cristina Tasselli e Valeria Attili, si erano difese spiegando dove fossero e cosa stessero facendo, quando si era verificato l’incidente. Avevano sottolineato le difficoltà di lavorare solo in tre in una struttura a tre piani con due scale e con 25 ospiti, tra l’altro senza alcuna assistenza esterna per via delle restrizioni in vigore per il Covid. E avevano chiarito che le porte antincendio sulle scale dovevano rimanere aperte per motivi di sicurezza. Per due volte la procura aveva chiesto l’archiviazione. Ma i familiari dell’anziana, assistiti dagli avvocati Massimo e Manuela Felici, avevano fatto opposizione, ottenendo alla fine l’imputazione coatta sulla quale ieri in tribunale si è tenuta l’udienza preliminare. Il pm Vincenzo Carusi ha chiesto il rinvio a giudizio. Le avvocatesse Ippoliti, Tasselli e Attili hanno ribadito che le tre imputate stavano facendo il loro lavoro quando l’84enne era uscita dalla camera, tra l’altro con una sedia a rotelle che le aveva dato la sua famiglia, e che era impossibile sorvegliare tutti e 25 gli ospiti in ogni momento. Ma alla fine il giudice Giovanni Manzoni le ha rinviate a giudizio: il processo per loro si aprirà il 30 maggio. Inoltre, il giudice ha inviato gli atti alla procura per valutare anche eventuali responsabilità di chi dirigeva la struttura per anziani. I familiari dell’84enne si sono costituiti parti civili in giudizio, e hanno anche avviato una causa risarcitoria civile.

Paola Pagnanelli