Terremoto, nonna Peppina è studiata all’università

La terremotata è in una pubblicazione internazionale : "Simbolo di chi vuole restare nel proprio territorio dopo una calamità"

La delegazione giapponese di studiosi durante la visita a Giuseppa Fattori

La delegazione giapponese di studiosi durante la visita a Giuseppa Fattori

Macerata, 10 gennaio 2021 -  Nonna Peppina diventa oggetto di studi universitari. Questa volta Giuseppa Fattori di Fiastra, paese terremotato in provincia di Macerata, è finita oltreoceano come esempio di donna che vuole restare sul proprio territorio dopo una calamità.

E’ stato pubblicato infatti dall’UC Hastings Women’s Law Journal, rivista dell’università californiana Husting College, uno studio dedicato a storie di resilienza al femminile. Tra gli autori, figura la professoressa Lucia Ruggeri, direttore della Scuola di specializzazione in diritto civile dell’università di Camerino, che ha illustrato la vicenda della 98enne, costretta ad abbandonare la propria casa (la struttura ritenuta abusiva) e la legislazione emergenziale scaturita.

Ora Peppina si trova in una casetta costruita su misura per lei, ma nel periodo successivo alle scosse ha vissuto in un container. E aveva 95 anni. La pubblicazione è frutto di una collaborazione internazionale che vede impegnati l’ateneo di Camerino, la State University della Louisiana con la prof. Lecia Vicente e l’università Toyo di Tokyo con la prof. Kozue Kashiwazaki.

Una gioia per la sua famiglia, per le figlie Gabriella e Agata Turchetti e per la stessa nonna-simbolo del sisma del 2016 nel Centro Italia, ma soprattutto di resistenza. Una bella notizia per la 98enne, che si aggiunge alla proposta del riconoscimento a Cavaliere della Repubblica avanzata nell’autunno 2020 (il materiale è sul tavolo del Quirinale).  

"Dei giapponesi mi è rimasta impressa la loro educazione e gentilezza – dice Peppina, in riferimento alla visita che fece la delegazione nel febbraio 2019 nella sua casetta -. Sono contenta perché, come dico sempre, ognuno dovrebbe avere la possibilità di vivere dove vuole, anche se ci sono problemi da affrontare".

E’ molto contenta di essere stata citata in uno studio internazionale, ma resta sempre umile. Dice di pregare per tutti, lei così devota, come augurio per il 2021. In cuor suo spera di festeggiare il suo 99esimo compleanno, il prossimo 26 novembre, nella nuova abitazione.

"Ora c’è la piattaforma per la gru – spiega la figlia Gabriella – e la ditta sta effettuando gli sbancamenti per le fondamenta". Ma in questi giorni, considerando la neve e il maltempo, i lavori sono stati sospesi, e Peppina se ne rammarica. "Ho girato l’articolo ai miei figli – prosegue Gabriella – e loro mi hanno detto che sperano di aver ereditato almeno una particella del codice genetico della nonna". Il nipote è infettivologo al Gemelli di Roma e la nipote fa l’infermiera a Spoleto.

"E’ stata fortissima per la sua età – afferma la figlia - molto determinata. Adesso rispetto a prima vive nel confort". Va ricordato che quando stava nel container, per andare in bagno doveva andare in un box esterno.  

Nella piccola frazione di Moreggini, a Fiastra, è tuttora l’unica abitante. Eppure, malgrado il lockdown, i disagi e lo spopolamento di queste aree, la Fattori vuole restare sul territorio. Proprio per questo è sotto la lente del gruppo di studio. "Oggetto della collaborazione dei tre atenei – spiega Unicam - è l’analisi della legislazione adottata dai tre Stati per verificare in quale misura sia garantito il diritto delle popolazioni colpite da disastri a poter restare nella loro terra. Lo studio, a carattere multidisciplinare, prende in considerazione le politiche legislative riguardanti sostegni e aiuti per la rivitalizzazione economica, la rapidità della ricostruzione, il mantenimento di servizi necessari. Il tema del diritto a restare nelle proprie terre di origine è declinato avendo riguardo alle popolazioni colpite da disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) che per la loro violenza e imprevedibilità possono costringere in via emergenziale intere popolazioni a spostarsi dai luoghi di origine.

La tematica, di rilevante significato per le aree interne colpite dal sisma, è stata peraltro oggetto di un recentissimo finanziamento ottenuto dal team Unicam grazie ai fondi strutturali e di investimento europei erogati dalla Regione e verrà ulteriormente indagata in un quadro progettuale attento alle esigenze e alle peculiarità dell’entroterra marchigiano con l’interlocuzione preziosa degli enti locali impegnati nel difficile cammino della ricostruzione".