Macerata, 3 maggio 2018 - È indagato anche per violenza sessuale Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano principale indiziato per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Secondo la procura, ormai non ci sono dubbi sul fatto che la 18enne sia morta per le coltellate: Innocent Oseghale avrebbe ucciso e fatto a pezzi Pamela per cancellare le tracce della violenza sessuale, avvenuta mentre la ragazzina era in condizioni fisiche menomate per l'assunzione di eroina. Il procuratore capo Giovanni Giorgio aveva quindi chiesto per Oseghale (che già è in carcere ad Ascoli) una nuova misura cautelare sia per omicidio che per violenza sessuale.
Il gip Giovanni Manzoni ha accolto la richiesta di nuova misura cautelare per omicidio (l’arresto di Oseghale in un primo momento era stato convalidato solo per occultamento e vilipendio di cadavere), ma ha respinto quella per violenza sessuale. Secondo il giudice, quella della violenza sessuale sarebbe una seria ipotesi investigativa, ma al momento non ci sarebbero riscontri investigativi tali da giustificare la nuova misura cautelare.
"Contiamo di mandare a giudizio gli indagati quanto prima - ha detto il procuratore capo Giorgio -, anche perché per tutte le vicende insorte dopo l'omicidio di Pamela (dagli spari di Traini alle minacce al sindaco e alla Caritas, fino al mattone lanciato contro la sede del Gus) sono stati individuati i responsabili e alcuni casi sono già in dibattimento. Ci stiamo sforzando di dare una risposta quanto mai veloce e suffragata da prove in un momento in cui la città è in una situazione di esasperazione mentale".
La mamma di Pamela in città per il trasferimento della salma
Quanto alle indagini, Giorgio ha riferito che "nei tre colloqui in carcere con la compagna, Oseghale ha detto di aver fumato una sigaretta con Pamela e poi di non averci capito più niente. Per noi è un'ulteriore prova del raptus che l'avrebbe portato ad abusare di lei e poi a ucciderla per cancellare le prove".