Omicidio San Severino Marche, Quadraroli resta in carcere. Chiesta la perizia

Respinta la richiesta di trasferimento nel reparto psichiatrico: "Non c’è alcun certificato di malattia". Oggi l’autopsia sul corpo di Maria Bianchi

San Severino Marche (Macerata), 30 novembre 2022  - "Avvocato, come sta mamma? Perché non c’è". Così Michele Quadraroli si è rivolto all’avvocato difensore Laura Antonelli, ieri mattina, nell’udienza in cui è stato convalidato il suo arresto per l’accusa di aver ucciso la madre, l’84enne Maria Bianchi, e per aver tentato di far sparire il cadavere. A quanto sembra, l’uomo non ricorda nulla dei fatti avvenuti domenica in casa sua, in via Raffello Sanzio a San Severino Ai carabinieri appena arrivati in casa sua, avrebbe detto che la mamma era uscita a fare la spesa. Ieri, al giudice Claudio Bonifazi che gli chiedeva dove voleva ricevere le notifiche degli atti, dopo aver declinato perfettamente le proprie generalità ha chiesto di mandare tutto al bar: "Tanto lì c’è sempre mamma, no? Non si possono dare a lei i documenti"?

Leggi anche Un litigio per il cane, poi la tragedia

Michele Quadraroli ieri mattina all’arrivo in tribunale (Foto Calavita)
Michele Quadraroli ieri mattina all’arrivo in tribunale (Foto Calavita)

Il 56enne non ha detto altro in aula, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Per lui, l’avvocato Laura Antonelli ha chiesto il trasferimento in una Rems (le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), oppure nella psichiatria di Torrette o infine nel reparto dedicato ai detenuti psichiatrici nell’ospedale di Ascoli. Ma il giudice ha fatto presente che agli atti non risulta alcun certificato sulla malattia mentale dell’uomo: il 56enne era affetto da un disturbo bipolare schizoaffettivo, ma non c’era una diagnosi ufficiale né alcun tipo di invalidità riconosciuta. Gli erano stati prescritti numerosi psicofarmaci, ma non era seguito dalle strutture pubbliche, bensì da una psichiatra di Roma. La dottoressa è stata convocata nella caserma dei carabinieri di Tolentino lunedì pomeriggio, per chiarire alcuni aspetti. Lei ha riferito che domenica mattina Maria Bianchi l’aveva chiamata, dicendole che il figlio non stava più seguendo le terapie e che c’era stato un brutto litigio per motivi legati al cane.

Madre uccisa, "A 84 anni lavorava per aiutarlo, lui non era mai stato pericoloso"

La psichiatra, allora, intorno alle 13 aveva contattato l’ospedale di San Severino, sollecitando un controllo. L’ospedale a sua volta aveva coinvolto i carabinieri. Una pattuglia era già in città, chiamata in via Garibaldi dove un uomo stava minacciando altre persone. I militari poco dopo le 14 sono arrivati in via Sanzio, hanno suonato da Quadraroli, ma era tardi. L’uomo aveva i vestiti sporchi di sangue, in particolare i piedi, ma avrebbe detto di essersi fatto male tagliando le unghie. I carabinieri hanno sentito un odore di bruciato e sono entrati. Hanno visto a terra una scia di sangue, che dalla camera portava in bagno. In base a come ricostruito poi, la donna sarebbe stata uccisa sul letto, trascinata a terra (battendo il capo) fino al bagno, dove il suo corpo è stato massacrato da diversi colpi di forbici, trovate poi sulla sua pancia. Il viso, in particolare, è massacrato. Alcuni fogli di carta bruciati hanno fatto ipotizzare a un tentativo di dare fuoco alla salma, per farla sparire.

L’avvocato Antonelli ha contattato lo psichiatra Marco Ricci Messori e ora farà un’istanza per procedere con la perizia, nelle forme dell’incidente probatorio, per stabilire se Quadraroli era capace di intende re e di volere, e se sia da considerare socialmente pericoloso. Questa mattina invece all’obitorio di Macerata ci sarà l’autopsia, affidata dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi al medico legale Antonio Tombolini. Per l’imputato, sarà presente il medico legale Piergiorgio Fedeli.