"Pamela monito per tutti, non la scorderemo"

Ai giardini Diaz l’inaugurazione della targa dedicata alla ragazza massacrata tre anni fa. Il messaggio: "Macerata grida con te: mai più"

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di Chiara Sentimenti

Una panchina bianca e tante primule dello stesso colore per simboleggiare la purezza di una vita strappata troppo presto. Nel terzo anniversario della morte di Pamela Mastropietro, uccisa il 30 gennaio 2018 in una mansarda di via Spalato, l’amministrazione comunale ha voluto scoprire una targa ai giardini Diaz per alimentare "un ricordo che non sia divisivo – come ha spiegato il vescovo Nazzareno Marconi benedicendo il piccolo altarino –, ma che deve unire. Quando ricordiamo le persone che hanno sofferto dobbiamo unire e non dividere". Accanto alla targa – in cui il ricordo di Pamela ci deve proiettare "oltre la sofferenza, nella bellezza dei fiori che ti omaggiano. La città di Macerata ti ricorda con affetto e con te grida ‘Mai più’" – anche una panchina dipinta di bianco "che sottolinea la sua passione per la lettura – ha spiegato l’assessore ai servizi sociali, Francesca D’Alessandro –. A Pamela è stata spezzata la vita nel momento in cui stava cercando un senso nella sua. Il suo breve percorso terreno non è stato privo di difficoltà e avrebbe avuto tutto il diritto di trovare un approdo sereno, la possibilità di realizzare quel desiderio di bellezza e di pienezza che tutti i ragazzi e le ragazze della sua età cercano naturalmente e talvolta disperatamente".

Tante le autorità che hanno partecipato alla cerimonia: il prefetto Flavio Ferdani, il questore Vincenzo Trombadore, il deputato Tullio Patassini, la giunta. Ma soprattutto molti cittadini si sono fermati a lasciare un fiore o a recitare una preghiera per Pamela. "Più di cento anni fa una ragazza è stata ferita, violentata e uccisa, ma è diventata santa perché ha perdonato – ha aggiunto il vescovo Marconi citando la storia di Maria Goretti –. E la potenza del perdono è stata tale che il suo assassino, finito il tempo del carcere, venne qui a Macerata e ha vissuto come un sant’uomo nel convento dei Cappuccini ed è sepolto nel nostro cimitero. Ecco, quando il perdono fa miracoli. Per questo vorrei chiedere al Signore che anche questa storia trovi una parola di perdono e aiuti a riunificare le persone divise". Non sono potuti intervenire, invece, i familiari della 18enne bloccati a Roma per altre celebrazioni e per le restrizioni imposte dal Covid, ma Alessandra Verni ha voluto esserci ugualmente tramite una videochiamata. Un ricordo sì quello voluto dall’amministrazione, ma anche un monito perché quanto accaduto non si ripeta più. "A distanza di tre anni, la volontà non è affatto quella di dimenticare, ma di far sì che quanto accaduto il 30 gennaio del 2018 rappresenti un monito per una forte presa di coscienza – ha aggiunto il sindaco Sandro Parcaroli –. Abbiamo deciso di installare qui la targa per celebrare, cercando di superare la sofferenza della tragedia, la giovinezza di Pamela e la sua "rinascita". Quanto successo a lei deve rappresentare un monito per far riflettere tutti noi e capire come intervenire in situazioni di difficoltà e di fragilità. Come amministrazione ci impegniamo per far sì che la sensibilizzazione e la vicinanza delle istituzioni siano massime in un percorso di comprensione, ascolto e aiuto. Un pensiero di forte vicinanza va alla famiglia di Pamela che ho sentito e che ha condiviso l’iniziativa insieme a tutta l’amministrazione".