Non risponde al telefono né al citofono, allarme ieri mattina in via Trento. Ad allertare le forze dell’ordine è stato Aiman Elshafey, di origini egiziane, in Italia fin da quando era un bambino. Ieri intorno alle 11, tornato a Macerata dopo essere stato fuori regione una settimana per lavoro, ha provato a suonare a casa, le chiavi le aveva lasciate alla donna che stava ospitando. Dato che non riceveva risposta, ha avvertito le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco, che sono entrati dalla finestra dell’appartamento. L’ipotesi era che la donna si fosse sentita male. Non rispondeva nemmeno al telefono, ieri risultava spento. Invece, una volta dentro l’abitazione, i soccorritori hanno scoperto che la donna non era in casa. "L’ho conosciuta di recente, ha circa 40 anni ed è di nazionalità polacca – racconta Elshafey – , sta attraversando un momento di difficoltà e così le ho detto che se aveva bisogno poteva stare a casa mia per un po’, non sapeva dove andare. Ha problemi di alcolismo e presenta tendenze autolesionistiche. Per ora non sappiamo dove sia, sono davvero molto preoccupato per lei. Era già accaduto una volta, qualche tempo fa, che sparisse nel nulla, durante il giorno, ma la notte poi, verso le 2, era tornata a casa. In un’altra occasione ancora, in cui lei aveva dato in escandescenze, avevo chiamato i carabinieri, che erano venuti ed erano riusciti a calmarla". Questa volta però la preoccupazione è maggiore, dato che Elshafey si è assentato per un’intera settimana. "Non la vedo da sabato scorso (primo aprile), quando sono partito per andare a lavorare, in questi giorni siamo stati impegnati all’ospedale di Modena". Elshafey è arrivato in Italia quando era ancora un ragazzino. "Sono partito dall’Egitto a 12 anni, da solo, con l’intenzione di aiutare la mia famiglia – spiega –, sono stato un po’ in Libia, poi mi sono imbarcato per l’Italia. Per anni ho vissuto in una comunità come minore non accompagnato". Oggi ha una ditta. "Sto con la Immobiliare 24, lavoro da una vita e non voglio problemi qui. Mio padre è morto quando avevo 10 anni, ho sei sorelle, sono venuto in Italia per dare una mano alla mia famiglia. Spero solo che ritrovino presto questa donna e che stia bene, il timore è che possa farsi del male". In via Trento ieri mattina sono intervenuti anche i soccorsi, con l’ambulanza e l’automedica.
Chiara Gabrielli