PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Prosciolta la Luconi accusata di diffamazione

Archiviato il fascicolo a un anno dalle "offese alla famiglia Massi". L’ex candidata sindaco: "Si è tentato di dare un’immagine distorta di me"

Prosciolta la Luconi accusata di diffamazione

di Paola Pagnanelli

Accusata di aver diffamato la famiglia Massi, è stata prosciolta Silvia Luconi, ex candidata sindaco di Tolentino e oggi consigliere di opposizione. La vicenda riguardava una nota scritta da Luconi a maggio del 2022, in campagna elettorale, nella quale, per attaccare Alessandro Massi Gentiloni Silveri, se l’era presa anche con il padre Francesco e con il nonno, l’onorevole Roberto Massi. In particolare "aveva parlato di "esperimenti passati ideati dal padre in più di una occasione" riferendosi a Francesco Massi, e quanto al nonno di "doppi cognomi e stemmi di famiglia" alludendo al fatto che fossero stati comprati. Così era partita la querela per diffamazione. Ma per il sostituto procuratore Enrico Riccioni quelle frasi erano "allusioni polemiche, ma non penalmente sanzionabili, commenti non così infamanti", da inserire in un "aspro dibattito politico"; per questo ha chiesto e ottenuto l’archiviazione del fascicolo, come chiesto anche dall’avvocato difensore Luciano Pacioni. "Durante la campagna elettorale – ha commentato sollevata Luconi – si è tentato di dare un’immagine distorta della mia persona ripetutamente tacciata di arroganza. Ci sono state critiche aspre e talvolta diffamatorie nei miei confronti e in quelli della mia famiglia, che niente c’entrava con la competizione elettorale, ma, a urne chiuse, ho preferito iniziare a pensare a cosa facesse bene alla città e quale contributo potessi apportare, seppur dai banchi della minoranza; a strumenti inibitori come quelli delle querele, ho preferito ricostruire, mettendomi in discussione e utilizzando la politica solo per stare vicino alla gente. L’archiviazione mette la parola fine a un caso che si protraeva da più di un anno e che niente aveva a che fare con la politica nel senso più nobile del termine. Da parte mia nessun rancore, ma anzi la volontà di ristabilire (semmai ce ne fosse bisogno) o mantenere rapporti cordiali e costruttivi, seppur in posizioni politiche oggi profondamente distanti".