ENNIO ERCOLI
Cronaca

"Quando Carlo d’Inghilterra ammirò Crivelli"

Nel maggio 1988 il principe fece tappa a Recanati, all’abbadia di Fiastra e a Monte San Martino. "Per il nostro paese fu una visita storica"

di Ennio Ercoli

Alla metà di maggio del 1988, il principe Carlo d’Inghilterra visitò Monte San Martino, per ammirare nella chiesa parrocchiale le opere di Carlo e Vittore Crivelli, celebri artisti veneziani del Quattrocento. Monte San Martino, nel suo piccolo, vanta uno straordinario polittico di Carlo e Vittore, un trittico e un polittico attribuiti a Vittore Crivelli e un trittico del 1473 di Girolamo Di Giovanni (artista di Camerino, studiato e apprezzatissimo anche da Federico Zeri e Vittorio Sgarbi). Inoltre, nella pinacoteca "Ricci" ci sono trentasei opere di rilievo del Seicento. Monte San Martino (libero Comune dal 1290, poi soggetto ai Da Varano, oggi conta 700 abitanti) vanta altresì una tela di Vincenzo Pagani in un’altra chiesa del paese. "Fu un evento memorabile per l’assoluta eccezionalità – racconta Pierpaolo Bottoni, impiegato comunale da poco in pensione –. Lo abbiamo iscritto negli annali del nostro piccolo Comune, che appena la pandemia sarà passata, vuole riprendere quel dialogo fecondo con il flusso turistico nazionale e straniero, catalizzato proprio dall’arte di Carlo Crivelli, che negli anni ha visto aumentare ancora di più l’interesse degli studiosi e degli appassionati della grande pittura. Dalla storica mostra di Carlo Crivelli nel giugno del 1961, al palazzo ducale di Venezia, fino a oggi è stato davvero un crescendo rossiniano". Da chi fu propiziato l’arrivo del principe Carlo d’Inghilterra a Monte San Martino?

"Il principe, accompagnato a Monte San Martino dall’ambasciatore Giulio Pascucci Righi (originario di Amandola), nei due anni precedenti era stato in Toscana, poi anche ad Assisi. Così, per la primavera del 1988 decise di programmare una visita nelle Marche. Essendo amante dell’Italia, voleva conoscere anche la nostra regione, iniziando il tour dalla casa natale di Raffaello Sanzio a Urbino. Poi proseguì per Recanati, la patria di Leopardi, quindi sostò all’abbadia di Fiastra, per salire quindi a Monte San Martino, 600 metri".

Vogliamo entrare nei dettagli di quella giornata del 12 maggio 1988?

"Quando si sparse la voce che sarebbe arrivato Carlo d’Inghilterra, il nostro piccolo borgo si è magicamente elettrizzato. Era sindaco Mauro Virgili, classe 1938, che al passaggio del fronte da bambino aveva avuto modo di conoscere soldati inglesi scappati dal campo di Servigliano e rifugiatisi nell’area del nostro Comune per sfuggire ai tedeschi. Tutti si piazzarono nella chiesa di San Martino, luogo della visita: pensavano così di potersi godere la scena. Ma la sicurezza inglese disse a quella italiana che non poteva esserci tutta quella gente. A malincuore tutti uscirono, ma non i fotografi, che avevano pensato di eludere la sorveglianza, rannicchiandosi nella cantoria. Nel momento in cui Carlo si avvicinò ai dipinti per ammirarli meglio, una raffica di flash si susseguì nella navata. La sicurezza inglese rimase per un attimo raggelata, al pensiero di tutti quegli estranei rimasti in chiesa. Così anche i fotografi furono fatti accomodare fuori. Accanto al principe, per ammirare i quadri c’erano l’ambasciatore Pascucci, il conte Vanni Leopardi, il parroco Gennaro Ferretti, il sottoscritto, mio fratello Gioele e qualche poliziotto. Nella sublime quiete di San Martino il principe potè finalmente gustare con tutta calma la bellezza dei Crivelli. Mentre il parroco forniva dettagli, l’ambasciatore Pascucci traduceva amabilmente. Quindi Carlo appose la firma nel registro delle messe della parrocchia. All’uscita, il sindaco Virgili consegnò al principe le chiavi del paese, tra gli applausi, lo stupore, l’ammirazione della popolazione, gratificata per la visita. Allora Carlo aveva solo 39 anni. Nel ristorante dei Priori, in centro, le mie foto di quel giorno sono rimaste sempre in mostra e illustrate con immutato orgoglio ai visitatori di Monte San Martino, in questi tre decenni".