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"Ricostruire la cuspide della torre leopardiana"

Moroni: "Avrebbe una risonanza culturale e turistica". Lo storico lancia anche altre proposte a cominciare dalle statue di Palazzo Antici

"Ricostruire la cuspide della torre leopardiana"

Perché non ricostruire la cuspide che, ai tempi del poeta Giacomo Leopardi, sovrastava il campanile dell’antica chiesa di Sant’Agostino conosciuta poi grazie ai versi del poeta, (D’in su la vetta della torre antica), come appunto la Torre del Passero solitario? Un fulmine la distrusse verso la fine dell’ottocento. Lancia la proposta lo storico recanatese Marco Moroni, docente universitario, responsabile del Centro studi Acli Marche oltre che presidente del circolo recanatese Don Milani. Moroni ritiene che sarebbe importante ricostruirla, magari con materiale anche diverso da quello usato allora. La spesa non sarebbe eccessiva, ma l’opera avrebbe sicuramente una risonanza culturale non solo nazionale perché si andrebbe a ricostruire l’antica Torre così come la vedeva a suo tempo il poeta Giacomo Leopardi. Agganciata a questa idea, Moroni propone di abbattere invece, se dovesse risultare, come si era detto in passato, non più indispensabile, la vicina torre dell’acquedotto comunale costruita negli anni ’50. Già l’ex sindaco Luca Marconi, nei primi anni novanta, aveva in animo di demolirla ad un costo allora di circa 500 milioni di vecchie lire. "Si potrebbe ricavare - afferma Moroni - una piazzuola utile all’arredo del centro storico e si eviterebbe, come avviene oggi, che sia scambiata dal turista con la vicina torre del Passero solitario, tanto che la prima è più fotografata della più poetica torre leopardiana". Con il tempo si perde memoria di tante cose e Moroni prova a ricordarne alcune che contribuirebbero a ridare interesse artistico e storico alla città. Per lui sarebbero da ricostruire le due statue romane, magari in resina, che sorgevano ai lati della scuderia di Palazzo Antici in via Roma: anch’esse rimosse molti anni addietro, non sono più ricomparse. Così sarebbe anche da rifare l’affresco scomparso dalla facciata della chiesa di san Michele, raffigurante l’angelo con il braccio elevato che sta schiacciando il serpente. "C’è da rifare quell’affresco per abbellire la facciata della chiesa che si apre sulla centralissima via Cavour". Fra i tanti suggerimenti per il centro storico ce ne sono alcuni per renderlo più funzionale. Ad esempio, costruire una scala mobile che salga su di un lato dell’ampia scalinata Broglio D’Ajano: l’opera agevolerebbe il collegamento fra via Cesare Battisti e la Piazza, ma ancor meglio darebbe modo al turista, che utilizza il sottostante parcheggio del Centro Città, ricavato dal vecchio campo sportivo Fratelli Farina, di salire verso il centro storico. Chi non è della città, infatti, non sa che potrebbe utilizzare l’ascensore, che si trova all’interno del palazzo comunale, perché non c’è alcuna indicazione e poi non sempre è aperto. Una scala mobile ben fatta, senza deturpare nulla, si potrebbe fare, dice infine Moroni, come hanno fatto diverse altre città storiche d’Italia.

Asterio Tubaldi