Il recanatese Renato Ribe, deceduto nelle scorse settimane all’ospedale di Civitanova, troverà adeguata sepoltura anche grazie al contributo di alcuni amici e concittadini. I benefattori, che preferiscono restare anonimi, hanno scritto nei giorni scorsi al sindaco Emanuele Pepa, manifestando l’intenzione di contribuire alle esequie del loro vecchio amico. "Desidero esprimere il mio ringraziamento a questi nostri concittadini che hanno compiuto prima di tutto un gesto di umanità – ha sottolineato Pepa –, gesto che dimostra quanto siano forti e radicati i valori e il senso civico della nostra comunità".
Una storia di solitudine e abbandono, che ha suscitato dolore nella comunità, quella della morte di Ribe, avvenuta il 9 marzo. La salma è rimasta per oltre due mesi all’obitorio di Civitanova, senza che i familiari si facessero carico degli adempimenti per l’ultimo saluto. Dopo i numerosi tentativi, andati a vuoto, della polizia municipale di sollecitare un intervento da parte dei parenti – e nonostante l’avviso che, in caso contrario, il Comune avrebbe agito d’ufficio con possibilità di rivalsa – è calato il silenzio.
Di fronte a questa chiusura, per ragioni igienico-sanitarie e di decoro, il sindaco Pepa ha firmato un’ordinanza con cui ha disposto il trasporto della salma e la sepoltura a terra nel cimitero comunale, garantendo il servizio funebre minimo previsto. L’impegno di spesa assunto dal Comune ammonta a 1.200 euro. Tuttavia, questa storia oggi ha avuto un lieto fine, proprio grazie all’interessamento degli amici di Ribe che, appreso della sua morte dalla cronaca locale e rimasti colpiti dalle condizioni di solitudine che hanno caratterizzato i suoi ultimi giorni, hanno deciso di comune accordo – e dimostrando non solo grande affetto nei confronti del loro vecchio amico, ma anche un profondo rispetto e senso civico – di pagare loro le spese dei funerali.
Nei giorni scorsi la Confraternita della Misericordia, di cui Renato Ribe faceva parte, ha promosso una messa in suffragio celebrata nella chiesa di Sant’Agostino da don Roberto Zorzolo.