PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sgarbi fa pace col sindaco di Arzachena. Stop al processo per diffamazione

Insulti social dopo la chiusura del Billionaire: telefonata tra il critico e Ragnedda prima dell’udienza a Macerata

Sgarbi fa pace col sindaco di Arzachena. Stop al processo per diffamazione

Vittorio Sgarbi e il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda fanno pace in tribunale a Macerata. È successo ieri mattina, quando era in programma il processo che vedeva il noto critico d’arte imputato di diffamazione ai danni del primo cittadino. La vicenda parte nell’agosto del 2020, quando il sindaco Ragnedda aveva chiuso il Billionaire di Flavio Briatore in seguito a un focolaio Covid. Briatore aveva attaccato il politico, sostenendo che il suo fosse l’unico locale della Costa Smeralda a essere stato chiuso. E Sgarbi aveva dato man forte all’imprenditore: attraverso i suoi seguitissimi canali social, aveva definito Ragnedda "una caricatura, un sindaco che scaricava bottiglie al Billionaire. Vergognati finto sindaco, scaricatore di bottiglie, non sei il fascista che mostri di essere, e mettiti la mascherina da qualche altra parte del tuo inutile corpo mentre scarichi bottiglie al Billionaire". Il sindaco se l’era presa e aveva querelato per diffamazione sia Briatore che Sgarbi. Per quest’ultimo il procedimento era stato incardinato in Sardegna, ma dato che il sottosegretario ha da sempre la residenza a San Severino, su eccezione del difensore è stato trasferito a Macerata, e ieri si è aperto il processo davanti al giudice Barbara Angelini. In programma c’era l’esame del sindaco, arrivato dalla Sardegna a Macerata proprio per raccontare come si fossero svolti i fatti e confermare l’accusa. Ma il difensore del critico d’arte ha chiamato Sgarbi al telefono e lo ha messo subito in contatto con Ragnedda, e i due si sono confrontati e sono riusciti a trovare un accordo, per evitare di andare avanti con il processo penale. Dall’ostilità con cui erano partiti, Sgarbi e Ragnedda hanno saputo superare i risentimenti ipotizzando anche a future, possibili collaborazioni. L’udienza dunque è stata rinviata dal giudice Angelini a marzo, per chiudere definitivamente la vicenda. In teoria, in tribunale era stato citato come testimone anche Briatore, che avrebbe dovuto riferire in merito alla chiusura del locale per vip disposta dal Comune, ma a questo punto anche la sua deposizione non sarà più necessaria.