
L’avvocato maceratese Morena Luchetti ha assistito il Comune di Spotorno, chiamato al Tar da una trentina di titolari di concessioni demaniali I giudici hanno respinto il ricorso
Spiagge e direttiva Bolkestein sulle aste per l’assegnazione delle concessioni demaniali, un’altra sentenza del Tar della Liguria afferma i principi dell’Unione europea accogliendo le tesi di un avvocato maceratese. Arriva dopo quella, pure del tribunale ligure, che ha bocciato il provvedimento con cui il Governo ha spostato al 2027 il termine per l’avvio delle evidenze pubbliche. È stato pubblicato il 25 febbraio il verdetto che ha respinto un ricorso presentato da un trentina di esercenti balneari contro il Comune di Spotorno la cui giunta, in applicazione alla legge del 2022, aveva deliberato per stabilire a fine 2023 la scadenza delle concessioni demaniali marittime, in precedenza oggetto di proroga al 2033, e spostare al 2024 il termine delle concessioni, motivando la proroga con la necessità di predisporre il nuovo piano di spiaggia. Atti impugnati dai concessionari di spiaggia che hanno rivendicato l’efficacia delle licenze fino al 2033. Il Tar ha respinto le loro tesi e accollato ai ricorrenti le spese, dando ragione al Comune di Spotorno, rappresentato dall’avvocato maceratese Roberta Luchetti. "Su mio consiglio l’amministrazione si è avvalsa di una proroga tecnica, prevista della legge sulla concorrenza, per stabilire la durata delle concessioni fino al 2024, per la necessità di progettare la variante di spiaggia" spiega il legale, che ha difeso il Comune Spotorno. Anche in questa sentenza il tribunale regionale si richiama alle direttive europee. "Se parliamo di proroghe in generale – aggiunge Luchetti – quella del 2023, come quella fino al 2027 frutto della manovra Salva Infrazioni, vacillano e sono già state tutte disapplicate nelle aule di tribunale. Lo stesso Tar della Liguria, con sentenze già emesse nel 2024 e adesso quelle del 2025, ha rilevato che i termini sono in contrasto con il diritto comunitario, e i giudici hanno evidenziato che non esiste un accordo scritto che attesti la proroga al 2027 tra lo Stato italiano e la Ue, un passaggio questo ripreso anche nella sentenza relativa al Comune di Spotorno". Sottolinea inoltre Luchetti che "pur in presenza di un accordo scritto, sarebbe retrocesso rispetto alle sentenze della Corte di giustizia europea, che gli stati membri della Ue sono tenuti a rispettare. In conclusione questa scadenza al 2027 è un termine che i giudici stanno disapplicando, dovrebbe essere disapplicata anche dalle amministrazioni pubbliche, e molti Comuni che hanno avviato, o stanno predisponendo, gli atti per arrivare alle procedure di evidenza pubblica".
Lorena Cellini