Macerata, rapinata e picchiata in casa. "Sento dolore dappertutto, ma non mollo"

La tabaccaia di nuovo in ospedale: ho passato il Capodanno a pulire casa dal sangue, tanti messaggi di solidarietà

Daniela Zucconi, 64 anni, aggredita, legata e pestata da due balordi (foto Calavita)

Daniela Zucconi, 64 anni, aggredita, legata e pestata da due balordi (foto Calavita)

Macerata, 3 gennaio 2020 - «Come ho passato il Capodanno? A ripulire casa dal sangue. Sono piena di dolori, la mano si è gonfiata e stanno spuntando nuovi lividi. Sopporto e provo ad andare avanti, devo andare avanti, non c’è altro modo. Bisogna stringere i denti e non mollare".

Daniela Zucconi (video)la tabaccaia di 64 anni che è stata legata e massacrata di botte la sera del 30 dicembre da due balordi, nella sua abitazione in contrada Valteia, prova a fare i conti con il presente, fatto di difficoltà, sofferenze, paura. Ma anche di coraggio.

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"Mi sono messa a pulire tutto, quando sono tornata a casa – racconta Zucconi –, c’era parecchio da fare. La situazione era disastrosa". La 64enne è stata legata a una sedia e presa a pugni. "Ti taglio tutte le dita, dicci dove si trova la cassaforte, vogliamo i soldi", le diceva uno dei due, l’accento dell’Est, con un cappuccio bianco che nascondeva il viso e lasciava scoperti solo occhi e bocca. Il massacro è andato avanti per un’ora circa. "L’occhio e la parte del viso tumefatta sono in via di miglioramento – spiega Zucconi –, ma oggi (ieri, ndr) è stato necessario tornare in ospedale perché la mano si è gonfiata (i banditi le hanno inciso e lussato un dito medio, ndr), ho dovuto rifare la fasciatura. Il giorno di Capodanno, per rilassarmi, ho provato a mettermi sul divano e tenermi impegnata con le parole crociate, ma ho dovuto lasciar perdere perché mi faceva troppo male il braccio". Intanto, per lei si moltiplicano i messaggi e le attestazioni di solidarietà, vicinanza e supporto per quanto le è accaduto. In negozio, la tabaccheria in via Santa Lucia, vicino l’ospedale, molti clienti, affezionati e non, continuano ad andare e venire per portarle una parola di conforto.

"C’è stata parecchia gente, in tanti si sono fatti avanti per venirmi a salutare – sottolinea Zucconi –, e tantissimi sono stati i messaggi di solidarietà su Facebook. Ciò che più mi ha colpito è che sono arrivati anche da persone del tutto sconosciute". Se l’affetto dimostrato è molto, c’è però da combattere con l’amarezza e la rabbia per l’esperienza agghiacciante che è stata costretta a vivere. "In negozio c’è molto lavoro da fare, vado avanti. Nonostante tutto". Proseguono intanto le indagini della polizia, che è sulle tracce dei due malviventi – descritti come stranieri, giovani, intorno ai 30 anni circa, con ogni probabilità dell’Est Europa, che sono fuggiti a mani vuote dopo aver massacrato la tabaccaia. Il luogo in cui si trova l’abitazione, in campagna, è piuttosto isolato, per cui gli agenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle vie principali nei dintorni di contrada Valteia. Ci sarebbe un sospetto. A oggi, comunque, è ancora caccia aperta ai due balordi.