Macerata, terremotato si butta dalla finestra e muore

Dal terremoto di ottobre 2016 il 56enne di Castelsantangelo sul Nera, viveva ad Alba Adriatica e stava aspettando di poter riaprire i Bed&Breakfast che gestiva prima del sisma

Castelsantangelo sul Nera, paese devastato dal terremoto del 2016 (Foto Calavita)

Castelsantangelo sul Nera, paese devastato dal terremoto del 2016 (Foto Calavita)

Macerata, 1 maggio 2018 - Si getta dalla finestra di casa: muore così un 56enne di Castelsantangelo sul Nera, sfollato insieme alla moglie in seguito al sisma. Da un anno e mezzo circa i due vivevano in un appartamento ad Alba Adriatica (Teramo).

Stanotte, il 56enne è andato in bagno e si è buttato dalla finestra. Stava ancora aspettando le procedure per la delocalizzazione del suo Bed and Breakfast, che si trovava a Vallinfante, frazione di Castelsantangelo sul Nera dove oltre il 90% degli edifici è inagibile. La coppia non aveva figli.

“Esprimiamo un profondissimo cordoglio - dichiara il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci —. Siamo sconvolti. È un ulteriore lutto nel lutto. Era un uomo che si impegnava tantissimo nella tutela dell’ambiente. Era innamorato degli animali, specialmente del lupo e del cervo. Era molto attivo al Centro recupero animali selvatici del Parco dei Sibillini. Il terremoto ci fa soffrire tutti di depressione. Trovatemi un terremotato che non sia depresso. Chi più, chi meno”.

Il paese di Castelsantangelo era già stato duramente colpito dal terremoto del 24 agosto. Poi il 26 ottobre la scossa che l’ha devastato, e costretto centinaia di persone al trasloco negli alberghi e camping della costa o in case sfitte in autonoma sistemazione.

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Commovente e straziante il ricordo dei suoi amici, e compaesani. Scrivono: “E’ una giornata molto triste per noi, per Castelsantangelo sul Nera. Stanotte il nostro amico si è tolto la vita gettandosi da un balcone ad Alba Adriatica dopo aver vissuto due anni da sfollato, aver perso i tre piccoli B&B che gestiva insieme alla moglie a Vallinfante di Castelsantangelo sul Nera e dopo che gli è stata tolta l’assegnazione della SAE per la richiesta di delocalizzazione della loro attività. La SAE è ancora qui a Castelsantangelo, chiusa e inutilizzata. Lui invece non c’è più e la moglie è rimasta sola ad affrontare una situazione difficilissima. Lui collaborava con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e si occupava prima del terremoto con immenso amore e dedizione all’oasi faunistica di Castelsantangelo. Un uomo pieno di passione e rispetto per la natura, una persona da ammirare e sostenere, una vera risorsa per tutti. Lo stato di abbandono nel quale versa in special modo Castelsantangelo sul Nera e la mancanza di prospettive trovano nel gesto del nostro amico l’espressione di una sofferenza immensa. Ti vogliamo bene, tanto. E ci scusiamo con te per non essere stati in grado di aiutarti. Le lacrime scorrono mentre scriviamo, in ognuna c’è un ricordo, un’emozione e un’immagine di te bellissima. Ti ricordiamo e ti presentiamo a tutti con questa foto che scattammo esattamente un anno fa mentre con entusiasmo ci conducevi nel tuo piccolo paradiso, la tua oasi faunistica danneggiata dal terremoto per raccontarci cosa fosse accaduto (c’è una foto allegata al post su Facebook, ndt) . Incrociando il tuo sguardo vedevamo ancora la speranza, eri pieno di voglia di ricominciare e far tornare a vivere quel luogo. Il vuoto che ora lasci nei nostri cuori è incolmabile e da oggi lavoreremo per onorarti, sì, lo faremo con forza e determinazione. Un abbraccio fortissimo a Sltua moglie che non lasceremo mai sola. I tuoi sogni ora sono i nostri”.