Terremoto, il pensionato nel paese fantasma: «Qui sono rimasto soltanto io»

Giacomo Subrizi abita a Gualdo di Castelsantangelo

Giacomo Subrizi (Calavita)

Giacomo Subrizi (Calavita)

Castelsantangelo sul Nera (Macerata), 24 settembre 2016 - È rimasto solo lui in tutto il paese. Lui, i suoi cani e le sue oche, che ha salvato, la notte del 24 agosto, quando erano rimasti intrappolati sotto le macerie. Giacomo Subrizi si aggira nella frazione abbandonata dopo il sisma: ci sono le erbacce da cogliere e mettere a seccare, c’è da pensare a fagioli, ceci e lenticchie. Ormai non c’è molto altro da fare. A Gualdo (Castesantangelo sul Nera) ci sono stati i crolli.

«Sono rimasto soltanto io, qui – racconta Subrizi –, tutti gli altri hanno lasciato il paese. I miei due magazzini sono inagibili, la mia casa è in piedi, ma ci vengo soltanto a dormire. A mangiare vado alla tendopoli, almeno sto in compagnia». Ripartire non è facile a Gualdo. «Ancora non abbiamo l’acqua potabile – spiega Subrizi –, ci sono le cisterne, ma io vado a fare il pieno alle fontane. Avevo chiesto un container per mettere la roba. È ancora tutta lì». E, purtroppo, a 30 giorni dal sisma ancora non c’è tregua per gli abitanti di Castelsantangelo e dintorni. «Qui non si dorme più – dice –, ci sono scosse di continuo, alcune molto forti. Come si fa a riposare?».