
di Paola Pagnanelli
Avrebbe messo un Gps nell’auto della ex, per spiare i suoi movimenti. Per questa e per altre accuse, è sotto processo per stalking un commerciante 44enne. Ma lui nega tutto. I fatti sarebbero avvenuti a Macerata nel corso del 2020. Dopo una relazione, la coppia sarebbe entrata in crisi attraversando alcuni alti e bassi. Pur avendo tentato di superare le difficoltà con uno psicoterapeuta, a un certo punto lei avrebbe deciso di chiudere.
Il 44enne però non avrebbe condiviso la decisione e avrebbe iniziato a tormentare la donna con una serie di minacce, chiamate continue, persecuzioni. Una notte, la maceratese si trovò l’auto distrutta dalle fiamme. Sebbene lei avesse pensato a una vendetta dell’ex, i vigili del fuoco non trovarono alcun innesco dunque l’incendio non sarebbe stato doloso. Dopo aver preso un’altra auto, una notte la donna trovò il blocco della serratura forzata. Un mese dopo, a causa di un guasto la portò da un elettrauto. Venne fuori che nel motore era stata messa della sabbia, e che sotto al volante c’era un Gps, una specie di microspia usata per seguire gli spostamenti di una vettura e anche per le intercettazioni ambientali. A quel punto la donna, spaventata, andò alla polizia e denunciò l’ex, raccontando anche dei suoi comportamenti possessivi, della sua gelosia continua, del fatto che lui non voleva che lei frequentasse altra gente, delle chiamate continue, delle minacce. La maceratese disse anche di temere che lui avesse trovato il modo di accedere al suo Whatsapp perché sapeva cose che lei aveva detto alle sue amiche. Così il 44enne è finito sotto processo. Ieri in tribunale il pm Tassi ha chiamato un agente della questura, che però ha potuto dire poco sul Gps trovato nell’auto della donna; ne ha spiegato il funzionamento in generale, ma non sapeva se quello in particolare fosse attivo oppure no, a chi eventualmente inviasse le informazioni, se potesse anche essere stato messo in passato dai precedenti proprietari dell’auto, o se fosse il sistema di controllo usato da alcune assicurazioni per localizzare i mezzi danneggiati.
L’udienza è stata quindi rinviata dal giudice Bellesi al 16 febbraio per sentire altri testimoni. Poi anche l’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Rossolini, potrà dare la sua versione. L’uomo assicura di non aver mai tormentato la donna (difesa dall’avvocato Egle Asciutti) in alcun modo. Del Gps non saprebbe nulla, le chiamate e i messaggi sarebbero relativi al periodo di crisi della coppia, crisi che lui avrebbe voluto ricomporre. Quanto ad aver intercettato le chat di Whatsapp della ex, avrebbe solo ascoltato una telefonata tra lei e un’amica, come anche la ex per altro sapeva.