REDAZIONE MACERATA

Via all’acquisto dell’ex monastero. E la minoranza attacca

Il Consiglio comunale di Belforte approva l'acquisto dell'ex monastero di San Lorenzo. L'amministrazione punta a destinare la struttura a fini sociali e a una scuola di fotografia, sostenuta da finanziamenti europei. Tuttavia, l'opposizione solleva dubbi sulla trasparenza e la sostenibilità del progetto.

Via libera del Consiglio comunale all’iter per l’acquisto dell’ex monastero di San Lorenzo a Belforte. L’amministrazione, guidata dal sindaco Alessio Vita, ha raggiunto un accordo per l’acquisto dello storico immobile; la trattativa è stata conclusa con la suora che rappresenta il monastero e che è stata autorizzata alla vendita dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Le monache Clarisse hanno vissuto qui fino al 2018. "Il lavoro, dopo l’acquisto, sarà rivolto allo sgombero dell’edificio – spiega il sindaco –. Per il futuro dell’immobile abbiamo già diverse idee, ma la vocazione principale riguarderà il settore sociale con particolare attenzione a giovani, anziani e persone fragili. Visto il finanziamento ottenuto dal bando B2.2 del Pnrr, una parte della struttura sarà destinata alla scuola di fotografia che nascerà proprio grazie al finanziamento europeo".

Il Comune acquisirà l’ex monastero sborsando meno della metà del costo iniziale per l’immobile, di circa 1.500 metri quadri. "Nonostante il costo all’inizio fosse un milione e 100mila euro, nel 2023 si era arrivati a un accordo preliminare di 940mila euro che, grazie all’impegno dell’amministrazione, ha raggiunto la cifra di 750mila euro, oltre le spese notarili – prosegue –. I fondi arrivano per 282mila euro dal bando Pnrr, circa 70mila dal bilancio comunale e per i restanti 420mila verrà acceso un mutuo il cui via libera è arrivato dall’assise".

Interviene però la consigliera di opposizione Marina Migliorelli: "Peccato che la cittadinanza e la minoranza non abbiano avuto voce in capitolo su un acquisto che impegnerà economicamente il nostro Comune per i prossimi 20 anni. Ci troviamo per l’ennesima volta di fronte a un modo di amministrare che non conosce il dialogo e la condivisione, va avanti a colpi di maggioranza e spesso agisce in modo poco trasparente. Non avendo ricevuto un piano economico e progettuale rispetto all’acquisto, molte sono le criticità che abbiamo sottolineato in sede di Consiglio comunale". E ha espresso dubbi sulla sostenibilità finanziaria e sull’uso della struttura: le proposte "richiederanno un piano di gestione che avrà i suoi costi, difficilmente potranno essere realizzate in tempi brevi".