Ospedale unico: ecco il progetto dell’Asur

L’analisi di fattibilità presentata ai sindaci. Entro il 31 ottobre la scelta di quattro siti

Un ospedale

Un ospedale

Macerata, 7 luglio 2016 - Servono circa 15 ettari di terreno e tra 190 e 230 milioni di euro per realizzare l’ospedale unico dell’Area Vasta 3, compresi parcheggi, viabilità di raccordo, eventuali strutture commerciali, arredi e attrezzature sanitarie. Un complesso ospedaliero di nuova concezione, destinato a un bacino di utenza di 250mila abitanti, volto a sostituire gli ospedali di Macerata e Civitanova «inefficienti (più il primo, in minor misura il secondo) dal punto di vista della distribuzione dei servizi, logistico, immobiliare, energetico e dei percorsi».

Ma di soldi a disposizione, al momento, ci sono solo i risparmi (stimati) derivanti dall’accorpamento in una sola sede delle due strutture (circa 12 milioni l’anno per 20 anni). Troppo poco, anche scegliendo come strumento di finanziamento una delle opzioni di partenariato pubblico/privato possibili, non essendoci uno specifico finanziamento ministeriale, né è possibile contrarre un mutuo, perché si ingesserebbe il bilancio regionale. Si potrebbe ovviare con risorse regionali, oppure, nel corso del tempo, «vendendo i due complessi di Macerata e Civitanova».

Questo, in sintesi, il contenuto dell’analisi preliminare di fattibilità per l’ospedale unico in mano ai sindaci, rispetto al quale l’impegno assunto nella conferenza del primo luglio è stato di presentare, entro il 31 ottobre, quattro possibili siti per individuare quello su cui dovrà sorgere il nuovo complesso. Per tanti un importante passo avanti, visto che l’idea dell’ospedale unico sta procedendo. Altri, al contrario, ritengono che si stia facendo accademia, solo parole, mentre nel presente c’è da fare i conti con i tagli.

In ogni caso, per il nuovo ospedale sono previsti 550 posti: 32 di terapie intensive, 100 di alta assistenza, 338 di media assistenza, 30 di lungodegenza post acuzie, 50 di day hospital. A questi si devono aggiungere 80 posti letto «tecnici» per dialisi, culle e pronto soccorso, un blocco operatorio con dieci sale chirurgiche, un blocco parto con cinque sale parto, due sale ibride per emodinamica, diagnostica per immagini completa, inclusa Pet, due bunker per radioterapia.

Lo spazio è di 70mila metri quadrati (compresi spazi amministrativi, magazzini e logistica), per un volume di 250mila metri cubi, a cui però si devono aggiungere almeno altri 70mila metri quadrati per un parcheggio di 2.500 posti auto, eventuali palazzine di servizi commerciali e viabilità. Per ottimizzare le risorse ci saranno solo quattro aree di front office: pronto soccorso; ambulatori/cassa/Cup; portineria/accettazione ricoveri/direzione; magazzini/logistica/approvvigionamenti.

«Le aree di degenza ordinaria (media e bassa intensità) saranno realizzate in moduli di circa mille metri quadrati ciascuno, con dotazione media di 30-32 posti letto: saranno distribuite su 12 moduli per coprire una dotazione di 368 posti letto di media-bassa assistenza». La piastra servizi, contenente blocco operatorio, sale parto, terapie intensive, diagnostica per immagini, endoscopie, diagnostiche di branca, farmacia, sterilizzazione e laboratorio analisi, sarà collocata in posizione centrale e facilmente raggiungibile dalle aree di degenza.