Macerata, 30 agosto 2020 - C’è scritto il nome di Fabio Curto nell’albo d’oro di Musicultura, è lui il vincitore assoluto della XXXI edizione del festival maceratese. La sua canzone “Domenica” ha superato le proposte degli altri finalisti: I Miei Migliori Complimenti con “Inter-Cagliari”, Miele con “Il senso di colpa” e Blindur con “Invisibile agli occhi”.
Sul piano musicale, è stata una serata nel segno della grande canzone d’autore, del resto è inevitabile raggiungere il top quando si può contare su ospiti del calibro di Enrico Ruggeri, sul palco anche nella veste di presentatore, di Roberto Vecchioni, Francesco Bianconi, Asaf Avidan. E come sempre, Musicultura ha creato i presupposti di live inediti, di un qualcosa che potesse lasciare il segno. E in questa scia si inserisce l’omaggio di Roberto Vecchioni all’amico Piero Cesanelli, il patron e ideatore del festival scomparso un anno fa, quando ha interpretato la sua canzone “Sopra Milano”. Oppure quando Ruggeri e Francesco Bianconi hanno intonato “A me mi piace vivere alla grande” di Franco Fanigliulo. C’è poi stato l’omaggio che i quattro finalisti assieme a Ruggeri hanno fatto a Pino Daniele, Cesare Cremonini, Lucio Dalla e gli Stadio. Non potevano essere dimenticati i cinquant’anni di musica di Ron, un amico di Musicultura, e per questa ragione è stato mandato in onda un clip di una sua esibizione al festival maceratese.
Il tocco di internazionalità è stato portato da Asaf Avidan che ha incantato il pubblico interpretando “Lost Horse” e “Reckoning song”. I primi ospiti della rassegna sono stati i Pinguini Tattici Nucleari che hanno portato allo Sferisterio la loro canzone sanremese “Ringo Starr” e Ridere”. È stata poi la volta delle sonorità delicate e giocose del Gruppo Ocarinistico Budriese. Ha pescato nel suo prossimo album Bianconi quando ha presentato al pubblico “L’abisso” e “Quello che conta”, tratti dal suo disco da solista. Vecchioni ha anche cantato la sua “Mi manchi” e ha poi ricevuto il premio UniMarche dai rettori degli atenei di Camerino e Macerata.
Non c’è stata solo musica, ma Musicultura ha abbracciato anche poesia e teatro. Hanno fatto centro Bruno Tognolini, autore di centinaia di filastrocche per programmi come La Melevisione e L’Albero Azzurro, con i suoi racconti, e Lucilla Bianconi che ha regalato alla platea un monologo ispirato al quarto libro dell’Apocalisse.
In arena è stato anche il tempo dei premi: Blindur ha vinto quello della Critica e infine Curto, che spesso si può sentire suonare per le vie di Bologna, quello più ambito della vittoria assoluta che gli ha garantito il premio da 20mila euro. E quando c’è stata la proclamazione è stato uno tsunami di emozioni per Curto, che nel 2015 aveva vinto anche il talent “The voice”. “C’è un’emozione fortissima - ha detto - quando si sta per pronunciare il nome del vincitore e quando è tuo quel nome ho avuto in un attimo una serie di flashback”. E adesso c’è il ritorno a Bologna. “Mi porto dietro questa splendida esperienza e ho tanta voglia di scrivere musica, di completare il prossimo album che è quasi pronto, questa vittoria darà una grossa spinta e una ventata di entusiasmo a tutti, a chi ha creduto nelle mie capacità e nel potenziale della mia musica”.