Ballottaggio Recanati 2019, sfida tra Simone Simonacci e Antonio Bravi

Urne aperte domenica, dalle 7 alle 23. I due candidati al primo turno erano separati da appena 270 voti

Simone Simonacci e Antonio Bravi

Simone Simonacci e Antonio Bravi

Recanati, 6 giugno 2019 - Separati da appena 270 voti al primo turno, Simone Simonacci e Antonio Bravi si contendono la poltrona di primo cittadino leopardiano. Urne aperte domenica, dalle 7 alle 23, per scegliere il nuovo sindaco di Recanati, unico Comune del Maceratese finito al ballottaggio dopo le elezioni amministrative del 26 maggio scorso.

Da una parte c'è Antonio Bravi, che ha ottenuto il 30,62% (3.718 voti) al primo turno: è sostenuto dal sindaco uscente Francesco Fiordomo e da una coalizione di centrosinistra (senza il Pd) composta da Vivere Recanati, Uniti per Antonio Bravi sindaco, Recanati insieme, Idee in Comune e Infinito sport. Dall'altra parte c'è il centrodestra (Lega, In Comune, Per una Recanati migliore e Fratelli d'Italia) che fa quadrato attorno a Simone Simonacci, che al primo turno ha ottenuto il 28,39% (3.447 voti).

E, in vista del ballottaggio, il Pd, seppur non ufficialmente, ha teso la mano a Bravi, forte anche dell'appoggio di una settantina di cittadini che hanno sottoscritto un appello al voto, mentre Simonacci ha incassato il sostegno di Forza Italia e dell'Udc.

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La guida al voto

I documenti necessari per votare sono, come di consueto, la tessera elettorale e un documento di identità. Si vota dalle 7 alle 23, esprimendo la propria preferenza sulla scheda elettorale per uno dei due candidati sindaci, tracciando con la matita un segno ‘X’ sul nome del candidato prescelto.  A differenza dal primo turno, lo scrutinio per il sindaco inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi.