
Bologna, 28 gennaio 2023 - Il mese di gennaio si appresta a finire e arrivano i giorni della merla. Il 29, il 30 e il 31 gennaio sono proverbialmente considerati i giorni più freddi dell'inverno.
Secondo la credenza popolare, infatti, se si tratta di giornate effettivamente gelide è un buon presagio: vuol dire che la bella stagione sarà calda, soleggiata e arriverà presto. Nel caso in cui si tratti, invece, di giorni miti, allora ci si aspetta una primavera piovosa. Ma qual è l'origine di questa credenza? Trattandosi di una tradizione popolare ci sono diverse versioni.
Perché si chiamano giorni della merla
Tra le leggende, la più quotata è quella della 'merla bianca'. Si narra, infatti, che anticamente le merle avessero il piumaggio bianco. Durante un inverno molto freddo, con tanta neve, una merla si rifugiò con i suoi piccoli dentro un comignolo, da cui provenivano fumo e tepore. Una volta finito il mese di gennaio, i piccoli merli uscirono dal rifugio tutti neri (o marroncini) per via della fuliggine. Da allora, si dice, il piumaggio del merlo divenne per sempre nero. E quei giorni furono ricordati come i più freddi dell'anno.
La tradizione pagana
Secondo la tradizione pagana, la merla è vista come messaggera dell'arrivo della primavera. Secondo la leggenda, Persefone - che poteva uscire dall'Ade solo con la bella stagione - avvisava la madre Demetra (o Cerere) del suo arrivo attraverso un uccello messaggero: la merla. Gli antichi vedevano, infatti, gli uccelli come messaggeri degli dei.
La prima comparsa della merla, in base ai giorni e alle condizioni climatiche, avrebbe determinato l'arrivo di Dementra e quindi della primavera, in anticipo o in ritardo. Se i giorni in cui la merla usciva dal nido erano miti, significava che l'inverno sarebbe durato a lungo, in caso di temperature rigide invece, l'inverno si apprestava a finire.
Allerta gialla per freddo in Emilia Romagna
Con l'arrivo dei giorni della merla, calano in effetti le temperature. Tanto che l'Arpae emana un'allerta gialla per temperature rigide valida fino alla mezzanotte del 30 gennaio. Il freddo interessa in particolare le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Per domani, domenica 29 gennaio correnti fredde nord-orientali manterranno temperature medie giornaliere comprese tra -3 e -6 gradi alle quote più alte dell'appennino centro-occidentale.
Si prevedono dunque gelate notturne e mattutine diffuse in tutta la regione: domani con valori compresi tra 2/3 gradi del settore costiero, -2/-4 gradi delle pianure occidentali. Temperature minime in diminuzione, con gelate diffuse, comprese tra -3/-4 delle pianure occidentali e -1 grado del settore costiero. Massime stazionarie o in lieve aumento con valori intorno a 8 gradi.