25 aprile a Mirandola (Modena): veleni sulla sfilata con le divise tedesche

L’Anpi di Modena contro il passaggio della rievocazione della Colonna della libertà. Con loro anche parlamentari del Pd

Mirandola (Modena), 24 aprile 2023 – Accompagnato da una coda di polemiche l’arrivo il 25 aprile a Mirandola della ‘Colonna della Libertà’, la sfilata di oltre 120 mezzi militari e 400 figuranti, organizzata dal Museo Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica (Mn) e dal Museo Gotica Toscana aps di Scarperia (FI). Critiche al suo passaggio sono espresse dall’Anpi provinciale di Modena che critica “la presenza, non smentita, di figuranti in divisa e di residuati bellici della Wehrmacht, e di mezzi e figuranti della Repubblica Sociale Italiana, che dimostrano qualche confusione sul concetto di libertà e costituiscono un richiamo per nostalgici”.

La Colonna della Libertà sabato a Bondeno: un figurante con divisa tedesca
La Colonna della Libertà sabato a Bondeno: un figurante con divisa tedesca

A indignare Anpi è, soprattutto, che “furono militari dell’esercito tedesco e i loro complici fascisti a trucidare a Mirandola i 5 martiri partigiani, davanti alla cui stele dovrebbe transitare la colonna, senza rendere loro onore!”.

A fianco di Anpi si sono schierati i parlamentari Pd Stefano Vaccari ed Andrea De Maria, i Giovani Democratici, Cgil e Cisl. A tutti risponde il segretario provinciale Lega di Modena Guglielmo Golinelli che parla di tentativo di “infangare una manifestazione che esiste, ed è identica da 15 anni, che la stessa associazione ha patrocinato assieme alla regione nel 2012 e nel 2015. E poi è falso che nella colonna non ci sono figuranti partigiani”.

E di rincalzo il consigliere mirandolese Marian Lugli di Fratelli d’Italia ribadisce che “è una sfilata che unisce tutti e capace di superare quelle divisioni che Anpi e Pd vogliono sempre creare, come se il 25 aprile fosse la festa di un partito e di una parte politica”.

Mentre gli organizzatori spiegano che “il Regolamento della manifestazione vieta tassativamente non solo uniformi politiche (PNF, MVSN) e di reparti discutibili come SS, NSDAP, e altri ma anche ogni forma di comportamento non consono alla situazione e i veicoli tedeschi e i reparti italiani entrano nelle città sempre in coda alla colonna”.