Aceto Balsamico: "Il governo sostiene la candidatura Unesco". Ma è scontro sull’idea

Stefano Galli al fianco dell’Ivaci: "Ne ho parlato col ministro Sangiuliano". De Nigris: "Questo è il primo passo, ora facciamo fronte comune" . Ma la Consorteria Tradizionale di Spilamberto: "Proposta già nel 2019".

Aceto Balsamico: "Il governo sostiene la candidatura Unesco". Ma è scontro sull’idea

Aceto Balsamico: "Il governo sostiene la candidatura Unesco". Ma è scontro sull’idea

L’Aceto Balsamico candidato all’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità: un tema che già era affiorato più volte in passato e che ora torna più che mai attuale scatenando uno scontro sulla ’paternità’ e sulle finalità dell’idea. Durante la conferenza stampa che si è svolta lunedì allo Spazio Cairoli a Milano per la prima edizione del ‘Balsamic day Giornata nazionale dedicata all’Aceto Balsamico di Modena’, istituita da IVACI (Istituto Valorizzazione Aceti e Condimenti Italiani), Stefano Bruno Galli – consigliere per gli enti locali del Ministro della Cultura – ha infatti annunciato ufficialmente il sostegno del Governo italiano. "A nome del ministro Gennaro Sangiuliano – ha dichiarato Galli – mi è stato concesso l’onore di annunciare il sostegno del Governo italiano alla candidatura dell’Aceto Balsamico di Modena presso l’Unesco".

Lo storico, precedentemente assessore alla Cultura della Regione Lombardia, ha poi aggiunto: "Con la mia esperienza, mi impegnerò a sostenere il Governo nel preparare il terreno per questa candidatura. Ne ho parlato anche con il ministro Sangiuliano che ci crede davvero e fino in fondo".

Armando De Nigris, segretario generale IVACI, e presidente del Gruppo De Nigris che ha sede a Carpi, esprime la sua soddisfazione: "Una notizia bella e importantissima, perché la cultura e la valorizzazione sono temi cruciali in un momento storico difficile, con sfide che non abbiamo mai vissuto prima e che hanno influenzato il settore che deve anche fronteggiare la riduzione dei consumi".

"Il professor Galli si riferisce alla denominazione di origine dell’Aceto Balsamico di Modena nella sua prima distinzione ufficiale – prosegue De Nigris – fa riferimento all’arte completa di creare l’Aceto Balsamico di Modena. È nella semantica che risiede la radice di questo prodotto. Noi abbiamo stimolato questo riconoscimento, ma chiederemo l’appoggio per sostenere questa iniziativa a tutti coloro che sono attori protagonisti nel settore: noi abbiamo fatto il primo passo, ma non è una medaglia per noi, ci deve essere un ‘moto popolare’ di tutti per rafforzare questa richiesta".

Non sono però mancate polemiche al riguardo. Maurizio Fini, presidente e Gran maestro della Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale, con sede a Spilamberto, precisa infatti che "la Consorteria, attraverso il Comitato costituto ad hoc, ha già presentato nel 2019 al Ministero dell’Agricoltura e a quello della Cultura la richiesta del riconoscimento dell’arte del sapere fare l’aceto balsamico quale patrimonio immateriale dell’Unesco. Ciò non per fini commerciali ma per tutelare la cultura della famiglie che producono aceto balsamico".

Gli fa eco Enrico Corsini, presidente del Consorzio Tutela Aceto balsamico tradizionale di Modena: "Domani (oggi, ndr) scriveremo al Ministero dell’Agricoltura e a quello della Cultura per ribadire che noi abbiamo già depositato nel 2019 il nostro progetto. Quella dell’IVACI è un’iniziativa privata di un ente che non ha alcuna ufficialità. Il Consorzio di tutela di Modena è l’unico deputato a salvaguardare il nome dell’aceto balsamico tradizionale nel caso venga evocato".

Maria Silvia Cabri