Addio a Bruno Magnoni, partigiano nell’anima

Montefiorino piange la scomparsa di Bruno Magnoni, sindacalista e partigiano, sempre impegnato per lo sviluppo del territorio. Il suo funerale si terrà oggi a Casola. La sua storia è un monito per le giovani generazioni.

Addio a Bruno Magnoni, partigiano nell’anima

Addio a Bruno Magnoni, partigiano nell’anima

L’alto Appennino ha perso un personaggio che per decenni si è battuto per lo sviluppo del territorio e i suoi abitanti. All’età di 94 anni, lunedì, si è spento Bruno Magnoni, partigiano non combattente, sindacalista della CGIL ed esponente del PCI locale e provinciale. Ha lasciato il figlio Mauro, con Silvia, il nipote Jacopo, altri parenti e amici. I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nella chiesa di Casola di Montefiorino.

Era molto conosciuto su queste montagne alle quali, anche se si era trasferito a Modena, era rimasto sempre molto legato. Iscritto all’Anpi, gli sono sempre state molto a cuore le vicende della Repubblica di Montefiorino che visse allora 14enne. "Lui citava spesso l’esperienza partigiana di Montefiorino che, anche se ebbe breve durata, fu il primo tentativo di riportare la democrazia in Italia – riferisce un suo stretto conoscente -. Andava orgoglioso di essere di questa parte della montagna e allo stesso tempo si rattristava, perché si era sviluppata in misura molto inferiore al resto dell’Appennino modenese. Si lagnava perché c’erano state tante promesse e tanti tentativi ma non si era riusciti a farla decollare in modo significativo. Ne soffriva perché anche durante il periodo della Resistenza era stato versato sangue per creare una nuova situazione che non portò i risultati auspicati".

Riteneva che questo mancato sviluppo era da attribuire alla mancanza di una strada di scorrimento veloce che collegasse il territorio a Modena. Bruno Magnoni, funzionario del partito per le zone di Montefiorino, Palagano e Frassinoro e a livello provinciale, consigliere comunale a Montefiorino e a Palagano, quando nel 1995 in Italia nacque l’Ulivo di Prodi, ricordava che aveva già realizzato molti anni prima, a Palagano, questa unione di centro - sinistra, quando era sindaco Giovanni Meldi della Democrazia Cristiana e lui era consigliere di minoranza. A seguito di una spaccatura nella giunta comunale di Meldi, Magnoni e i suoi colleghi consiglieri si accordarono di far nascere una giunta bianco – rossa con Meldi sindaco. La cosa fece molto scalpore. Nel 2010, Magnoni pubblicò il libro ‘Le valli del Dolo e del Dragone, dal fascismo alla repubblica’, nel quale racconta la storia di questo territorio in gran parte da lui vissuta. Un uomo che va ritenuto un esempio per i giovani. La sua storia di uomo deve essere a monito per le giovani generazioni.

w.b.