Modena, 29 agosto 2024 – Un altro pezzo di Storia, con la maiuscola, se ne va. Sergio Vezzali, classe 1933, è stato uno degli uomini di fiducia di Enzo Ferrari. Originario di Vignola, si è spento continuando a conservare il ricordo di una epopea che oggi, 2024, vale, per farci capire, più di ottanta miliardi di euro in Borsa.
Sergio, nella sua meravigliosa semplicità, nulla sapeva di corsi azionari, profitti e bla bla bla. Banalmente, con le mani sporche d’olio come in una fantastica canzone di Mogol e Battisti (’Sì viaggiare’, 1977), era innamorato di motori, di macchine, di corse, di sorpassi, di avventure.
Vezzali fu accolto alla corte del Drake negli anni Cinquanta del secolo scorso. Quando ancora tanti pensavano, nel modenese, che Enzo Ferrari fosse un pazzo destinato a schiantarsi contro il muro della realtà. No, invece. Il Drake aveva ragione ad inseguire il suo sogno e Sergio Vezzali, con le sue mani sempre sporche d’olio, fu tra quei pochi che contribuirono ad alimentare il fuoco della leggenda. Come Franco Gozzi, come Scaglietti il lattoniere, come Benzi il ragioniere, come il mio zio adottivo Elio Giusti.
A quella testimonianza di passione e di cultura, Sergio Vezzali sempre è rimasto fedele. Ha girato i box dei circuiti del mondo senza smarrire mai l’amore per le radici. Collezionava, curiosamente, portachiavi: forse voleva essere sicuro di garantirsi l’accesso al luogo santo e magico in cui avrebbe ritrovato Ferrari e tutti gli altri. Di più. Una volta sono andato a casa di Sergio, in pieno centro a Maranello. Non bastando le foto e gli aneddoti e i sorrisi, mi colpì al cuore con un ricordo speciale. Mi disse: "Era il 1967, io ero il meccanico di fiducia di Lorenzo Bandini. Stava per scattare il Gran Premio di Montecarlo. All’improvviso, sulla griglia di partenza Bandini si tolse dal polso l’orologio.
"Tienilo tu, nel caso non tornassi, sospirò…" Bandini mori’ sulla strada, in quel Gp a Monaco. Il mio amico Vezzali credo lo abbia aspettato tutta la vita, con l’orologio. Adesso, finalmente, stanno insieme, Lassù.