Aereo precipitato La moglie del pilota "Ringrazio i soccorritori Ora so dove piangerlo"

Aperte due inchieste sul velivolo ritrovato domenica a Sant’Annapelago. Il nodo: perché il dispositivo per rintracciarlo non ha funzionato?. Recuperata la salma di Montanari, rottami posti sotto sequestro.

Aereo precipitato  La moglie del pilota  "Ringrazio i soccorritori  Ora so dove piangerlo"

Aereo precipitato La moglie del pilota "Ringrazio i soccorritori Ora so dove piangerlo"

di Giuliano Pasquesi

Impegnative operazioni per il recupero del corpo ritrovato di Ivano Montanari, il 61nne di Reggio Emilia all’interno dell’ultraleggero scomparso lo scorso 28 gennaio, mentre il mentre il velivolo è stato posto sotto sequestro per le indagini del caso. Erano le prime luci di ieri mattina quando sono iniziate le operazioni nella zona del Fosso del Fontanone tra le Vacchereccie di S.Annapelago e Tagliole, con due fiumi, ad oltre quota 1200 metri, limitrofa al Sentiero delle Cascate. Ed è stato da queste due località che domenica pomeriggio era partita l’operazione di recupero. "Il Soccorso Alpino Emilia-Romagna – dicono i referenti del Corpo – ha ricevuto una segnalazione da parte di due escursionisti facenti parte del Soccorso Alpino Toscano (SAST), riguardo un riflesso proveniente da una probabile parte del rottame del velivolo scomparso".

A seguito delle coordinate ricevute, continuano i soccorritori, "abbiamo individuato su mappa la posizione e subito sono partiti due tecnici operatori su quad cingolato per la verifica della segnalazione. I nostri operatori, dopo aver percorso circa 8 chilometro in zona impervia, non senza difficoltà si sono imbattuti in quello che era il resto del velivolo scomparso. Il relitto si presentava quasi interamente ricoperto da neve’. All’interno il corpo di Montanari. Le operazioni recupero sono iniziate ieri all’alba da Ponte S.Anna, luogo di partenza dei sentieri Cai 541, 543 e 549 (che portano ai monti del crinale Lago Santo-S.Anna) con uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Carabinieri e Guardia Finanza. Alla base delle ricerche, presso il Centro Protezione civile di Pievepelago, ieri sono giunti i parenti di Ivano Montanari. La moglie Barbara ha voluto ringraziare di persona tutti i Soccorritori che in queste cinque settimane si sono impegnati nelle ricerche. Un pensiero anche alla comunità locale: "Ringrazio di cuore il Comune, tutti i volontari locali ed i paesani che hanno preso a cuore la scomparsa di Ivano e hanno in vario modo partecipato e supportato le ricerche. Ci siete stati davvero vicini e di questo vi ringraziamo, ora che abbiamo potuto almeno avere un luogo in cui poterlo piangere".

Il sindaco e la Giunta di Pievepelago hanno espresso il loro cordoglio ai familiari di Montanari e ringraziato tutti i Soccorritori per il grande impegno profuso nelle ricerche e nelle operazioni di recupero.

Dal canto loro, alcuni soccorritori – pur non potendo entrare nei dettagli – hanno assicurato di aver messo il massimo impegno nelle ricerche in una zona vasta boschiva e con difficili condizioni meteo (neve sopra il mezzo metro e termometro anche a meno 10 gradi), dispiaciuti per il tragico esito finale ma consapevoli di aver fatto davvero tutto il possibile per rintracciare il velivolo dopo la segnalazione. Ieri sono proseguite sino al tardo pomeriggio le attività dei soccorritori a supporto alle autorità incaricate delle indagini e alle successive operazioni di recupero di Montanari.

Vi sono due indagini aperte sulla vicenda del velivolo all’improvviso scomparso dai radar il 28 gennaio scorso: una dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac), l’altra in Procura per la scomparsa. Oltre ad accertare le cause della caduta del velivolo, i periti dovranno capire il mancato funzionamento del dispositivo che avrebbe consentito di rintracciarlo subito.

Per conoscere la data dei funerali del 61enne bisognerà attendere l’autopsia disposta dalla procura di Modena e che sarà eseguita alla Medicina legale.