
Paolo Negro
Da oggi nei Consigli comunali della Bassa e di Carpi inizia la discussione sul contestato accordo tra l’azienda servizi pubblici Aimag ed il colosso bolognese Hera, cui verrà ceduto a quest’ultimo il controllo della multiutility mirandolese. Il passaggio che vede una insolita alleanza tra sindaci di centrodestra e sindaci di centrosinistra, capitanati rispettivamente da Letizia Budri (di area Lega) e Marika Menozzi (Pd), e benedetta dai rispettivi vertici provinciali, sta sta diventando un percorso minato. Soprattutto per il Pd della Bassa, dove la scelta di appoggiare l’accordo definito nel gennaio di quest’anno tra i Cda di Aimag ed Hera, incoraggiato dal via libera dei sei sindaci incaricati dai 21 Comuni soci della multiutility mirandolese, detentori del 65% delle quote azionarie, sta scatenando ribellioni e crisi di coscienza inaspettate per un partito solitamente monolitico. Prima – qualche mese fa – un nutrito gruppo di ex sindaci Pd (da Ivano Mantovani e Carlo Marchini di Concordia, Alberto Silvestri di San Felice, Maino Benatti, Luigi Costi e Sauro Secchi di Mirandola per citarne alcuni) ha "silurato" l’accordo meravigliandosi che i Comuni, che dovrebbero mantenere la maggioranza delle quote azionarie, cedano il completo controllo della azienda a Hera. Ma ora, che col voto nei Consigli comunali (si parte questa sera con Mirandola), la frattura interna al Pd appare molto più ampia e segna l’incapacità della federazione di fare sintesi al suo interno. Uno dei temi spinosi che dovrà affrontare il futuro segretario provinciale. "Sta per consumarsi l’irreparabile. Un tesoro per il nostro territorio – tuona Carlo Bassoli, ex candidato sindaco di Mirandola e ora consigliere Pd – svenduto senza vere ragioni. Il Pd provinciale non ha poche responsabilità in questo assedio, ma la destra che governa Mirandola ha deciso di allinearsi ad esso e tradire i propri elettori. Voteremo No". Allineati su questo rifiuto c’è anche la minoranza Pd di Cavezzo, colme lascia intendere il capogruppo Antonio Turco, e di San Felice, che annovera il vice capogruppo Ucman Nicolò Guicciardi, mentre tutti attendono cosa farà il centrosinistra di San Prospero. Se non bastasse a Concordia sono iniziate – addirittura – le ’epurazioni’, con il capogruppo Paolo Negro, contrario alla cessione del controllo di Aimag, costretto dalla sindaca Menozzi alle dimissioni irrevocabili, già ufficiali da giorni.