"Al mondo sportivo servono professionisti"

Unimore istituisce un nuovo corso di laurea magistrale in scienze motorie. La coordinatrice Mattioli: "Sono figure molto richieste"

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di Paolo Tomassone

"Ce lo chiedono con grande insistenza le società sportive, che sono alla ricerca di professionisti esperti nelle attività motoria e sportiva. Ma anche le associazioni di volontariato che operano quotidianamente con i disabili o con gli anziani e che hanno bisogno di esperti in grado di monitorare e garantire attività fisiche in tutta sicurezza alle persone più fragili. E poi le scuole che devono promuovere attività di prevenzione delle malattie croniche anche attraverso corretti stili di vita, per aumentare la cultura del benessere nella società".

Per rispondere a queste esigenze, nasce a Modena e Reggio Emilia il primo corso di laurea magistrale in ‘Salute e sport’. Lo ha spiegato la coordinatrice del nuovo corso di laurea, Anna Vittoria Mattioli. La laurea magistrale – che è promossa da Unimore in collaborazione con l’università di Verona che è pioniere in questa disciplina – è rivolta a tutti i laureati in Scienze motorie che si specializzeranno in chinesiologia. Questi professionisti potranno sviluppare programmi personalizzati di attività fisica per la prevenzione e la cura di specifiche patologie, come cardiopatie, tumori, patologie neurologiche degenerative, malattie vascolari periferiche.

Il chinesiologo, tra l’altro, può esercitare la professione nelle palestre, nei centri sportivi e ricreativi, case di riposo, centri termali, associazioni di volontariato e scuole. Gli interessati avranno tempo fino all’autunno prossimo per potersi iscrivere. Le candidature si possono inviare da oggi sul sito di Unimore; ci sono a disposizione 80 posti. "Per avviare questo progetto – ha detto il rettore Carlo Adolfo Porro – ci siamo appoggiati ai campioni in questo settore". La facoltà di Scienze motorie di Verona, infatti, è al quarto posto nel rating mondiale, non solo per l’esperienza maturata in anni di attività, ma anche per le attrezzature che sono state ideate, tutte a disposizione degli studenti e di chi perfezionerà la propria formazione nel corso dei tirocini. "Arriveremo a realizzare un ‘asse del Brennero’ – ha aggiunto Porro – su tematiche in cui i due atenei sono operativi da tempo e possono beneficiare di professori, di attività di tirocinio e di strumentazioni uniche in Italia". Un ‘asse’ come quello tra Modena, Reggio e Verona, non è sempre ben visto dal ministero dell’Università, come ha ricordato il rettore di UniVerona, Massimo Venturelli: "Abbiamo voluto cambiare il ‘trend’ e anche al ministero finalmente, dopo tanto tempo, hanno cominciato a capire che questo modo di agire e questa collaborazione tra atenei è a favore del bene comune di tutto il mondo universitario e della formazione. Siamo felici di poter collaborare e di poter trasferire le nostre conoscenze e le nostre esperienze". Anche Modena potrà mettere a frutto il lavoro sviluppato negli anni da tanti ricercatori di diverse facoltà. Come gli studi e le pratiche sullo ‘sport excellence’ e la ‘dual career’, il progetto dedicato ai giovani atleti di alto livello che vogliono conciliare al meglio sport agonistico e impegno universitario. Ma anche il lavoro svolto dal Servizio di medicina dello sport dell’Ausl diretto da Gustavo Savino sull’etica sportiva e la lotta al doping, un’eccellenza del nostro territorio riconosciuta a livello nazionale. E l’esperienza maturata al dipartimento di Ingegneria su guida autonoma e disabilità, sull’efficienza motoria e visiva e la sicurezza alla guida, come ha ricordato ieri il ricercatore Alberto Vergnano. Le lezioni del nuovo corso di laurea cominceranno a novembre.