
Roberta Bruzzone
Modena, 30 novembre 2024 – "Lo scenario più probabile è che sia stata preda di un balordo che si è approfittato di lei per qualche spicciolo e che, magari davanti ad un suo rifiuto, l’ha assassinata". Ad intervenire sulla misteriosa scomparsa di Daniela Ruggi, è Roberta Bruzzone, nota criminologa e opinionista. Bruzzone spiega quali possano essere gli scenari plausibili, partendo dalla personalità della giovane e, quindi, dalla sua fragilità. Tutti sapevano quanto la 31enne fosse sola, tutti la vedevano passeggiare avanti e indietro per il paese con il telefonino all’orecchio e gli abiti succinti. Tutti, a quanto pare, sapevano di strane frequentazioni con uomini più grandi, in particolare con un signore di Polinago che pare sia stato già sentito dai carabinieri insieme ad altre persone. "Difficile essere ottimisti, parliamo di una ragazza con fragilità evidenti, che viveva sostanzialmente ai margini della società, abbandonata a se stessa e con problematiche psichiatriche importanti. Una ragazza descritta come soggetto che si fidava di tutti e quindi a rischio di essere importunata sotto diversi profili – specifica la criminologa –. La sua scomparsa difficilmente più essere conciliabile con un allontanamento volontario". Secondo Bruzzone il fatto che la giovane possa aver fatto una brutta fine, che possa essere stata aggredita e uccisa da qualcuno che aveva ipotizzato di sfruttarla, rappresenterebbe lo scenario più realistico da cui partire. "Credo possa essere stata avvicinata da soggetti che ne approfittavano sessualmente – continua –. Nell’ambito di uno di questi incontri, potrebbe essere arrivato un elemento che l’ha portata a reagire o a sottrarsi a delle richieste. Visto il profilo vittimologico della ragazza è lo scenario più probabile: era completamente isolata. L’aspetto che sconcerta e indigna è che un soggetto con queste fragilità evidenti fosse abbandonato. Questo mi amareggia: era chiaro non potesse stare sola".
Valentina Reggiani