"Alessandro in una setta? Sì, lui è influenzabile"

Gli amici del ragazzo scomparso e fotografato insieme ad un altro fuggitivo "Il giorno prima di andarse era taciturno, non ci sembrava molto lucido"

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"La sera prima che si è allontanato di casa era strano, sembrava non del tutto lucido. La setta? Non lo escludiamo, è un ragazzo abbastanza influenzabile". Gli amici di Alessandro Venturelli hanno appreso con sgomento dell’ipotesi che il 21enne scomparso di casa il 5 dicembre scorso possa essere vittima di uno psico-setta come ipotizzano con una certa convinzione i suoi genitori dopo aver visionato la foto che lo ritrae alla stazione di Milano con l’altro ragazzo scomparso da Piacenza, Stefano Barilli. Alessandro Forti ha 20 anni, conosce Venturelli "da 17 anni: oltre che vicini di casa, abbiamo fatto le elementari insieme. Comunque ci frequentavamo come gruppo, una compagnia molto numerosa. Non avevamo un locale specifico dove passavamo delle serate, giravamo un po’ tra i locali di Sassuolo". Li univa la passione per il calcio e la musica: "I giorni prima che si allontanasse di casa sembrava effettivamente un po’ strano, era molto taciturno, la sera prima ricordo che non mi ha neanche salutato, mai successo da quando ci conosciamo. E’ stato con noi un quarto d’ora e poi è andato via".

Quanto alla possibilità che possa essere finito nella rete di una psico-setta "posso dire che conoscendolo la ritengono una possibilità fondata: come ragazzo si lasciava convincere facilmente dagli altri, era molto influenzabile". Della compagnia di Alessandro Venturelli fa parte anche Vincenzo Carichino, 21 anni, anche lui compagno di scuola e amico di una vita. "Abbiamo giocato a calcio insieme da piccolini, oltre ad aver frequentato le elementari e le superiori. Amiamo entrambi la musica rap, oltre che il calcio". Anche per Vincenzo i giorni prima della scomparsa Alessandra mostrava un comportamento insolito: "Sembra non lucido ecco, ma se gli chiedevamo come stava diceva: ‘Tutto bene’". All’inizio la fuga da casa sembrava un gesto di impulso, "la nostra sensazione è che passato magari il brutto momento potesse tornare". E invece sono trascorsi già tre mesi e di lui non c’è traccia. A parte la foto pubblicata ieri: "Siamo rimasti scioccati. Effettivamente sembra lui, la postura, un certo modo di incrociare le gambe sembra la sua. I capelli sono un po’ più lunghi rispetto a quando era partito, ma in tre mesi può essere anche che siano cresciuti così". Intanto a rivolgere un nuovo appello ad Alessandro sono i genitori, Roberto e Roberta, per i quali ogni minuto che passa senza sviluppi della vicenda è una fitta al cuore: "Se sei nella possibilità di faro, fatti sentire per favore. Né io né papà riusciamo a capire questo silenzio, abbiamo bisogno di sapere se ci sei e se stai bene". Accorato anche il messaggio del sindaco Gian Francesco Menani: "Dai Alessandro, torna presto. Ti sto aspettando nel mio ufficio".

Gianpaolo Annese