VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alice Neri, due detenuti in cella con Mohamed: “Nei racconti si contraddice”

Ascoltati dal pm due connazionali, detenuti insieme al 30enne tunisino accusato del delitto "Preoccupato per un fazzoletto sulla scena del crimine, ma aveva detto di non esserci mai stato"

Modena, 11 novembre 2023 – “Mi ha detto che lui, con l’omicidio di Alice Neri, non c’entrava niente. L’ho visto piangere e consolato ma ci sono state ‘circostanze’ che mi hanno fatto dubitare della sua innocenza. Quindi ho chiesto di parlare con voi: come faceva Hamma a sapere che la donna era stata uccisa con un coltello a serramanico?". Sono stati sentiti a sommarie informazioni nei giorni scorsi due ‘compagni di carcere’ di Mohamed Gaaloul, il tunisino 30enne indagato per la morte della giovane mamma di Ravarino, accoltellata e trovata bruciata in auto un anno fa nelle campagne di Fossa (Concordia). Il 16 novembre, davanti alla Corte d’Assise è prevista l’udienza preliminare nei confronti del 30enne. I due detenuti sentiti dai pm titolari delle indagini, entrambi tunisini, hanno rivelato alcune ‘confidenze’ di Gaaloul, che mai si è assunto la responsabilità del delitto.

Alice Neri, è ancora mistero sulla sua morte
Alice Neri, è ancora mistero sulla sua morte

"Mi raccontò che quella sera le chiese un passaggio perché pioveva – ha affermato un detenuto –. Gaaloul mi ha detto che erano andati in un posto isolato sulla strada verso casa sua e diverso da quello in cui è stata trovata l’auto bruciata e qui si erano scambiati effusioni. Hamma sosteneva che Alice si era accorta che una macchina la seguiva e allora lei aveva frenato e lo aveva fatto scendere, poi lui era andato a dormire in una casa abbandonata. Successivamente, dopo una puntata della trasmissione Quarto Grado ci ha raggiunto preoccupato per quel fazzoletto non bruciato trovato sotto una ruota della macchina, affermando che quella notte si era pulito con un fazzoletto. Ma tu non avevi sempre detto che fino a lì non eri arrivato? – gli ho fatto notare – Lui ha detto di andarmene. In un altro momento Hamma era scoppiato a piangere, dichiarandosi innocente ma io non gli credevo più".

Secondo il detenuto, inoltre, alla notizia che la vittima era stata accoltellata Gaaloul aveva fatto riferimento ad un coltello a serramanico. Un secondo detenuto tunisino ha invece affermato: "Hamma mi aveva risposto che con quel fazzoletto lui non c’entrava niente. Non ha l’aspetto di un assassino, mangia e dorme tranquillo". L’avvocato Cosimo Zaccaria, che assiste la famiglia della vittima, afferma: "Le dichiarazioni dei connazionali e compagni di carcere di Gaaloul sono irrilevanti, riguardo al contenuto e al contesto in cui sono state rese. Permangono elementi di prova gravissimi a carico di Gaaloul, il quale continua – davanti ai giudici – a restare in silenzio. Tutta questa spettacolarizzazione di un evento tragico rappresenta uno strazio per la mamma ed il fratello di Alice, ancora in attesa del funerale. Le due richieste fondamentali sono rispetto per Alice e giustizia per il delitto tremendo". "Mi era nota da tempo – afferma invece il legale di Gaaloul, Roberto Ghini – l’intenzione di alcuni detenuti di tentare di lucrare benefici alle spalle del mio assistito. Era già stato minacciato presso il luogo di detenzione. Ribadisco che il mio assistito risponderà a tutte le domande non appena ce ne sarà occasione. Il nostro esame della documentazione depositata dal pm ci fa ribadire con maggior forza l’assolut a innocenza".