REDAZIONE MODENA

Alla Quadrifoglio esplode la solidarietà

Sanitari e ospiti della residenza dove si sono registrati 14 decessi e decine di contagi: "Abbiamo bisogno di sostegno"

di Maria Silvia Cabri

"Cari amici, abbiamo ricevuto i vostri messaggi di solidarietà e ci ha fatto davvero tanto piacere. Mai come in questo momento sentiamo il bisogno di essere sostenuti e rincuorati nello svolgere il nostro lavoro. L’onda che ci ha travolto ci ha messo in forte difficoltà, soprattutto nel vedere alcuni dei nostri ospiti in condizioni di malattia e sofferenza. Grazie per questa sintonia che ci fa sentire compresi e apprezzati". Gli operatori della rsa ‘Il Quadrifoglio’ di Carpi hanno scritto una lettera per ringraziare le tante associazioni, tra cui Unitalsi, Gafa, che hanno manifestato la loro vicinanza alla residenza che dove a fine ottobre è scoppiato un focolaio interno che ha portato a una novantina di positivi al Covid, tra cui 36 operatori (su 52 in totale) e 52 ospiti (su 70). Sono saliti a 14 i decessi registrati tra gli anziani. Il primo messaggio di vicinanza è stato quello inviato dal vescovo emerito Francesco Cavina: "Desidero rendermi presente anche solo attraverso un semplice messaggio in mezzo a voi, perché è proprio dell’amicizia condividere le gioie e i dolori degli amici. Ora che mi è stato comunicato quanto state soffrendo a causa del coronavirus desidero dirvi che sono con voi con il mio affetto e la mia preghiera". Lo scorso sabato, dall’esterno della struttura il sindaco Alberto Bellelli e l’assessore alle Politiche socio-sanitarie Tamara Calzolari, sono passati davanti ad ogni finestra, ovviamente chiusa, degli ospiti per portare un saluto. Nella tragicità che ha sconvolto la rsa, si registrano però anche elementi positivi: come i 7 anziani, prima contagiati, che si sono negativizzati. "Non ci siamo mai arresi – racconta l’operatrice Lorella Gherli – siamo sempre stati al fianco dei nostri ‘nonni’. Tutti bardati con le misure di protezione addosso: per farmi riconoscere ho scritto ‘Lorella la bionda’ sul mio ‘caschetto’. Ora nel limite del possibile cerchiamo di ridare loro quel senso di quotidianità che gli era stato negato, nel ricordo di chi non c’è più". La scorsa settimana l’associazione culturale di cure palliative ‘Zero K’ di Limidi ha organizzato un concerto itinerante fuori dalle mura, per portare un momento di musica innanzi ad ogni finestra degli ospiti: "Abbiamo voluto dare un segnale di vita e speranza – racconta il fondatore e presidente dell’associazione, Massimiliano Cruciani che attualmente lavora al Quadrifoglio come infermiere esperto in cure palliative -. I ‘nonni’ dalle vetrate ci salutavano, c’è chi si è messo a ballare, a battere il tempo con le mani e un ospite ha pure preso la sua fisarmonica e si è messo a suonare con noi dalla sua camera. Questo è il nostro obiettivo: portare dignità nei luoghi di cura, nel rispetto della sacralità della morte".