Alla ricerca della felicità con un Balasso inedito

L’attore comico giovedì alle 21 sarà al San Carlo con un reading teatrale "Leggerò gli scritti di Senofonte. E parleremo del concetto di amicizia"

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di Stefano Luppi

E’ un Natalino Balasso differente dal solito quello che andrà in scena al teatro di Fondazione Collegio San Carlo giovedì 8 settembre alle 21, nell’ambito del convegno nazionale dei dottorati di ricerca in filosofia (info fondazionesancarlo.it). Se molti conoscono questo attore e autore comico – reso famoso in tv a Zelig, dove dava vita a un divertentissimo performer porno dotato di flebile ’vocina’ – per i tanti spettacoli in giro per l’Italia, non va scordato che Balasso ha anche scritto tre libri e non di rado si dedica alla grande letteratura e alla tradizione della Commedia dell’arte. Lo scorso anno, ad esempio, ha richiamato l’antico drammaturgo del ‘500 Ruzante nel suo spettacolo ’Balasso fa Ruzante’ mentre sono dell’inizio di settembre le serate al teatro romano di Verona con L’Iliade trascritta da Alessandro Baricco. L’attore è a Modena per il reading teatrale ’L’amicizia e la via per la felicità. Senofonte racconta Socrate’ con testi scelti dal direttore della San Carlo Carlo Altini. Ieri Balasso era in città per le prove.

Di cosa si tratta, Balasso?

"Al San Carlo vengo per una lettura degli scritti di Senofonte, dunque un incontro filosofico. Ovviamente l’evento oltre che agli esperti del convegno è aperto al pubblico che magari non legge Senofonte. Si parlerà di amicizia come la intendeva Socrate, ossia una delle vie per la felicità umana. Non spettacolarizziamo nulla, ma magari rendiamo accattivanti i concetti tratti dai Memorabili di Senofonte in cui Socrate si occupa di ciò che è giusto, di ciò che è bene".

Come è strutturato lo spettacolo?

"Non si tratta di uno spettacolo, sulla scena ci sono solo io di fronte a un leggio. Qui si leggono queste parole e magari, come sempre, accade che le serate siano imprevedibili e può succedere che la gente se ne vada scandalizzata. Nelle intenzioni degli organizzatori dovrei solo leggere Senofonte".

Amicizia e felicità sono temi attuali nel nostro mondo così complesso?

"Siamo convinti sia un mondo complicato mentre forse è molto semplice, chissà. Ho appena rappresentato l’Iliaide e mi chiedevano una opinione sulle guerre: chiaro che le facciamo per i soldi, li vogliamo per la felicità, ma non la otteniamo e perciò uccidiamo il prossimo. Sì, penso che la ricerca della felicità sia una ricerca vana, sono forse pessimista?".

L’amicizia invece?

"Noi sopravvalutiamo il concetto di amicizia, poi se leggi il Socrate di Senofonte ti accorgi che lui ne fa un discorso utilitaristico. Conviene avere amici piuttosto che non averne, intende? Il vero amico ti aiuta. Io vedo che l’amicizia è una attrazione di pensiero più che fisica, anche se talvolta diventa fisica e magari lo nascondiamo. Interessante ricordare che i greci antichi non avevano una parola che indicasse l’amore: avevano i termini amicizia e fratellanza, quest’ultima è interessante perché è una forma di amicizia che non prevede l’interessamento essendo tutti figli di una grande Madre. Tutto ciò insieme è amore, tema di cui oggi si parla molto perché il termine gira molto nelle serie televisive".