"Negli ultimi giorni, quando proprio a causa del guasto al riscaldamento molte classi si sono ritrovate al freddo, diversi alunni hanno seguito le lezioni con sciarpa e cappotto. Una situazione assurda, ma che è realtà". A riavvolgere il nastro è un giovane studente del Corni, che entra nel dettaglio:
"Anche per questo in tanti ieri mattina hanno scioperato, per fare sentire la propria voce e far sì che la situazione potesse risolversi il prima possibile".
"Il guasto – spiega – ha interessato prevalentemente il piano terra e il primo piano, mentre nel secondo la situazione è sempre rimasta regolare. La mia aula, ad esempio, non è stata direttamente coinvolta e quindi non ho vissuto in prima persona queste criticità, ma in un qualche modo tutti ci siamo ritrovati a viviere dei disagi, perché i laboratori si trovano al piano terra. E lì temperature erano decisamente basse – spiega il giovane –. Una situazione, questa, che ha così spinto moltissimi studenti a scioperare e a ritrovarsi fuori scuola, durante le prime due ore, per fare sentire la propria voce".
"Accendete i termosifoni!" era il grido che ha unito diversi studenti ieri, ritrovatisi davanti a scuola. "Lo sciopero è stato utile e sensato, perché secondo me è un modo per far arrivare un messaggio. Allo stesso tempo però, spero che situazioni del genere non si ripropongano in futuro e spero che sul tema si faccia sempre più attenzione, per anticipare i guasti e non per dover trovare soluzioni in seguito. È infatti quasi surreale che gli studenti negli ultimi giorni siano dovuti andare a lezioni bardati, con sciarpa e cappotto: queste criticità non devono essere sottovalutate".